Lot 132: Tommaso Salini, detto Mao Roma c. 1575-1625 , Un pastore che riposa vicino al suo gregge, con un cane e un asino olio su tela, senza cornice

olio su tela, senza cornice

measurements note 191.5 x 286 cm.

Nature morte italiane e di italianizzanti del XVII secolo, Palermo 1984, cat. n. 10 (vedi V. Markova, in Paragone, 1989).

M. Marini, in Nature morte italiane e di italianizzanti del XVII secolo, catalogo della mostra, Palermo 1984, cat. n. 10, come Michelangelo Cerquozzi (vedi V. Markova, in Paragone, 1989);
V. Markova, "Alcune nuove proposte per Tommaso Salini", in Paragone, 475, 1989, fig. 35, pp. 36-37.

La tela, dopo una tormentata vicenda attributiva, è stata correttamente restituita a Tommaso Salini da Vittoria Markova in un articolo apparso in Paragone nel 1989. Il grande quadro, datato dalla studiosa intorno al 1620, nella fase matura della produzione del pittore romano, è molto vicino allo splendido Pastorello che gioca con il topo e il gatto del Museo di Sebastopoli e al Bacco di collezione privata (pubblicato in Paragone, n. 65-66, 2006, fig. 59).
Le opere di Salini, che in passato furono addirittura confuse con quelle di Caravaggio, ebbero grande successo presso i contemporanei e la loro fama è testimoniata dall'alto numero di seguaci e imitatori che diffusero i suoi modelli compositivi e le sue più felici invenzioni. Meno fortuna ebbe tra gli studiosi moderni che approfondirono prevalentemente la sua attività di fiorante e di autore di nature morte, seguendo la strada tracciata dal suo primo biografo, l'amico Giovanni Baglione, che di lui scrisse: [fu] "il primo che pingesse e accomodasse i fiori con le foglie ne' vasi, con diverse inventioni molto capricciose e bizzarre".Il ritrovamento di nuove opere, tra cui il Pastore che riposa vicino al gregge, con un cane e un asino che si sta prendendo in esame, hanno finalmente permesso di rivalutare Salini come pittore versatile e poliedrico, particolarmente interessante come autore di scene di genere.