Lot 59: Taddeo di Bartolo (Siena, c. 1362-1422)

Taddeo di Bartolo (Siena, c. 1362-1422)
Cristo in Pietà
tempera e oro su tavola
20,5x14 cm.
al retro, etichetta col numero 1546

Siena, 1904, Mostra dell'Antica Arte Senese, n. 1546.
Siena, Palazzo Pubblico, 24 luglio-30 ottobre 1982, Il Gotico a Siena, n. 120.

Mostra dell'Antica Arte Senese, 1904, p. 304, n. 5
G. Chelazzi Dini, Il Gotico a Siena. Miniature pitture oreficerie, Firenze 1982, p. 336, n. 120
G.E. Solberg, Taddeo di Bartolo. His life and work. PH. D. Diss, New York University, 1991, III, p. 1336.

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Esposta nel 1904 come opera di scuola senese, e riferita oralmente da Federico Zeri ad Agnolo Gaddi, la piccola tavola è stata restituita a Taddeo di Bartolo da Giulietta Chelazzi Dini in occasione della mostra del 1982, per la quale era stata segnalata con la corretta attribuzione da Alessandro Bagnoli. Come indicato dalla studiosa in catalogo, questa immagine del Cristo in Pietà (o "Uomo del Dolore") nasce come oggetto liturgico, e precisamente come "pace", ovvero la tavoletta usata dal celebrante per trasmettere il bacio della pace agli altri chierici o ai laici. Impreziosita dalla raffinata punzonatura nel nimbo e lungo i margini, e in ottimo stato di conservazione in virtù dell'elevata sapienza tecnica che distinse la produzione dell'artista senese, la piccola tavola (di cui è parte integrante la cornice) è stata datata dei primissimi anni del Quattrocento dalla Chelazzi Dini, e non oltre il 1405 da Gail Solberg. Vi è confermato, pur a un momento così avanzato, il persistente riferirsi del pittore ai modelli della generazione precedente, da Luca di Tommé a Francesco di Vannuccio.


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