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Lot 12: RUTILIO MANETTI SIENA 1571-1639

Est: €150,000 EUR - €200,000 EURSold:
Sotheby'sMilano, ItalyMay 30, 2006

Item Overview

Description

ERMINIA E TANCREDI

measurements note
115 x 154 cm.

antica iscrizione sul retro della tela: RUTILIO MANNETTI

olio su tela, senza cornice

NOTE

Rutilio Manetti si forma nella sua città natale, Siena, presso la bottega di Francesco Vanni (1563-1610), il principale interprete, con Ventura Salimbeni (1568-1613), del tardomanierismo senese. La sua produzione giovanile si realizza all'ombra del maestro, sebbene già le prime opere rivelino una predilezione per gli effetti di luce radente e i colori brillanti e metallici derivatigli da Salimbeni. Dal 1615, a seguito di un probabile viaggio a Roma in cui sarebbe entrato in contatto, tra gli altri, con la pittura di Caravaggio e Guercino, avviene il mutamento del pittore in chiave caravaggesca con l'adesione al reale e la riscoperta di una luce naturalistica e violenta. Analogie stilistiche e compositive con opere di questa fase attribuirebbero il nostro raffinato dipinto al periodo forse più felice di tutta la sua produzione, caratterizzato da una pittura più vigorosa e dai marcati rapporti chiaroscurali. Il modo di illuminare la scena e la resa della veste rossa di Erminia permettono di avvicinare questa tela a un'altra opera caravaggesca di Manetti, il Sansone e Dalila del Museo di San Carlos, Città del Messico. A questa la nostra tela rimanda per la raffinatezza nella resa delle stoffe degli abiti, della pelle dei calzari e del metallo dell'armatura, oltre che per alcuni particolari che si presentano simili nei due dipinti: la decorazione dei capelli di Erminia e di Dalila, raffigurate entrambe nelle vesti di una dama elegante e ingioiellata, con i fiori e la piuma rossa, iconografia frequente nelle rappresentazioni mature del senese, ma soprattutto l'elmo in primo piano, dipinto con straordinario realismo e su cui si riflette una luce tagliente e metallica. Altre similitudini sono ravvisabili anche nei gesti e nel dettaglio delle mani. Il Sansone e Dalila è stato attribuito ai primi anni del terzo decennio del XVII secolo ed è plausibile quindi proporre una simile datazione anche per la nostra tela.
Una morbida luce dorata avvolge le figure in una scena sensuale e di grande impatto emotivo, che raffigura l'incontro tra la donna innamorata e l'eroe normanno: "Al nome di Tancredi ella veloce/accorse, in guisa d'ebbra e forsennata./Vista la faccia scolorita e bella,/non scese no, precipitò di sella". Così è cantato nella Gerusalemme liberata l'episodio di Erminia e Tancredi, l'eroe cristiano rimasto ferito sotto le mura di Gerusalemme nel duello con Argante, guerriero del feroce Aladino. Il fedele Vafrino lo trovò e, ritenendolo morto, chiamò Erminia, segretamente innamorata di lui. Alla vista del giovane esanime la fanciulla pianse confessandogli il suo amore ma, udito un debole lamento uscire dalla sue labbra, esultò e si apprestò a medicare l'amato corpo ferito. I temi tratti dal poema del Tasso ebbero grande successo tra gli artisti seicenteschi per il loro contenuto immaginifico e amoroso, dove le passioni e il sentimento del tragico si alternano tra realtà e fantasia. Manetti si fa interprete di molte scene di soggetto profano che, come questa, gli consentono di sperimentare soluzioni inventive originali.

Auction Details

Old Master Paintings

by
Sotheby's
May 30, 2006, 12:00 AM EST

Sotheby’s Italia Srl Corso Venezia 16, Milano, 20121, IT