Lot 57: MAURO BRACCIOLI BOLOGNA 1761-1810 PIACENZA

VEDUTA DI FANTASIA DI INTERNO DI CHIESA CON FIGURE E FONTANA; CAPRICCIO ARCHITETTONICO CON ROVINE E FIGURE

measurements note
ciascuno: 70 x 49 cm.

tempera su prima tela, una coppia

Quantity: 2

NOTE

Artista bolognese, Mario Braccioli fu pittore e scenografo, attività, quest'ultima per cui è primariamente ricordato. Braccioli svolse la sua attività di scenografo nei maggiori centri emiliani: lavorò a Bologna tra il 1787 e il 1790 per il Teatro Comunale e per il teatro Zagnoni, nel 1796 a Ferrara per il Teatro Scroffa, a Parma nel 1799 per il teatro di corte e, cinque anni dopo, a Piacenza per il Teatro Nuovo. Della sua attività di pittore prospettico si conservano a Bologna i dipinti di alcune sale di Palazzo Poggi, le tele al piano terreno di Palazzo Davia Bargellini, le lunette e le facciate intorno all'organo della chiesa di San Bartolomeo.
In queste due tempere l'impostazione neoclassica è ravvivata da un ampio uso dei giochi di luce e di ombra grazie ai quali l'artista realizza ambienti precocemente romantici. Il colore, quasi monocromo, è incentrato sui toni dei marroni e dei verdi, rischiarato da bagliori di luce che accentuano la profondità prospettica dello spazio. Il tema preromantico della rovina, appena accennato nell'interno di chiesa e dominante nel capriccio, consente a Braccioli di sfumare i margini della scenografia e di ottenere una taglio più arioso. Una coppia di tempere raffiguranti Interno di tempio romano e Rovine romane, datata tra il 1798 e il 1803, è conservata al Museo Glauco Lombardi di Parma. Analogamente movimentate dagli efficaci giochi di luce e di ombra, giocati però sui toni chiari dei grigi e dei rosa, queste scenografie, rispetto alle presenti, denunciano un'impostazione più rigorosa e statica. Le nostre tempere, a differenza di quelle parmensi, sono infatti caratterizzate da contrasti chiaroscurali più marcati e ravvivate da vivaci piccole figure in movimento, come la coppia abbracciata dietro la fontana; altre, come la coppia raffigurata ai lati della scalinata del capriccio o quella in fondo alla chiesa, sono più statiche e servono all'artista come elemento di riferimento dimensionale dello spazio.