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Lot 62: Domenico Gargiulo, Micco Spadaro (Napoli 1609 - 1675)

Est: €100,000 EUR - €150,000 EUR
Christie'sMilan, ItalyNovember 25, 2008

Item Overview

Description

Domenico Gargiulo, Micco Spadaro (Napoli 1609 - 1675)
Incontro di Eliezer e Rebecca
olio su tela
138.5 x 156.5 cm.

Artist or Maker

Exhibited

Il Seicento. Torino, Galleria Voena, 1992, n. 4.
Micco Spadaro. Napoli ai tempi di Masaniello. Napoli, Certosa di San Martino, 20 aprile - 30 giugno 2002, n. 20.

Literature

A. Cottino, in Galleria Voena. Il Seicento, Torino, 1992, n. 4.
G. Sestieri, in G. Sestieri - B. Daprà, Domenico Gargiulo detto Micco Spadaro paesaggista e cronista napoletano, Milano - Roma, 1994, pp. 150-51, n. 50.
Micco Spadaro. Napoli ai tempi di Masaniello. Catalogo della mostra a cura di B. Daprà, Napoli, 2002, pp. 88-89, n. 20.

Notes

Where there is no symbol Christie''s generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer''s for each lot, is calculated in the following way: 30% of the final bid price of each lot up to and including € 20.000,00 26% of the excess of the hammer price above € 20.000,00 and up and including € 800.000,00 18,5% of the excess of the hammer price above €800.000,00
Databile verso la fine del quarto decennio del Seicento, il dipinto qui presentato può annoverarsi tra i capolavori della prima maturità di Domenico Gargiulo. Ricco di riferimenti al panorama figurativo della Napoli degli anni Trenta, al crocevia tra il più antico naturalismo e la norma classica introdotta in quegli anni dalle presenze bolognesi e romane, esso consente appunto di individuare i dati essenziali della formazione dello Spadaro. Fondamentale, senza dubbio, l'esempio di Bernardo Cavallino, da poco uscito dalla sua propensione caravaggesca, e intento invece a cercare nuovi equilibri tra naturalismo e ricerca di raffinati impasti cromatici: suoi sono infatti i modelli delle figure femminili, dall'elegante postura e dai visi rotondi, tanto che l'ancella all'estrema sinistra della composizione potrebbe, senza difficoltà, essere uscita dal suo stesso pennello.
Altrettanto importante il modello costituito dalle opere di Aniello Falcone, il più autorevole tra i pittori di battaglia della sua generazione, al quale appunto rimandano le campiture nette che definiscono il cavallo bianco, a destra. La luminosità della gamma cromatica, i gialli intensi accostati al blu d'oltremare richiamano poi il modo in cui un altro allievo del Falcone, Andrea de Lione, declinava in quegli anni la propria originalissima interpretazione degli aulici esempi del classicismo romano, e in particolare quello di Nicolas Poussin, come pure quello, fondamentale anche per Micco, di Giovanni Battista Castiglione, il Grechetto. È appunto la presenza a Napoli di quest'ultimo tra il 1635 e il 1639 a darci ragione della scelta, da parte del pittore napoletano, di un episodio dell'antico Testamento da trasformare in scena di vita quotidiana, sebbene non priva di tratti esotici, sullo sfondo di un luminoso paesaggio.
Fu certo il favore con cui questo dipinto fu accolto a determinare, nel corso dei primi anni Quaranta, l'esecuzione di almeno tre altre redazioni che con alcune varianti ne replicano la composizione (G. Sestieri-B. Daprà, 1994, pp. 152-55, nn. 51-53).

Auction Details

Old Master Pictures

by
Christie's
November 25, 2008, 07:00 PM CET

Piazza Santa Maria delle Grazie 1, Milan, 20123, IT