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Lot 9: ATTRIBUITO A ANTIVEDUTO GRAMATICA ROMA ? 1571-1626 ROMA

Est: €40,000 EUR - €60,000 EURSold:
Sotheby'sMilano, ItalyMay 30, 2006

Item Overview

Description

SAN FRANCESCO SORRETTO DA DUE ANGELI

measurements note
172 x 140 cm.

olio su tela, senza cornice

NOTE

Di origine senese ma vissuto a Roma, Antiveduto Gramatica iniziò la sua carriera dedicandosi a una pittura commerciale di teste e santini che gli valsero l'appellativo di "Capocciante". A parte il breve discepolato presso il perugino Giovanni Domenico Angelini, fondamentale per la definizione del suo stile pittorico fu l'incontro con il giovane Caravaggio che fu allievo nella sua bottega romana. I suoi esordi sono ancora nell'ambito della cultura tardo-manierista, vicina ai modi di Barocci e Salimbeni. Su queste esperienze si innesta la lettura di Caravaggio, portando il suo naturalismo verso esiti più consapevoli e intensi, il cui apice di possibilità espressiva è da rintracciare nella Visione di San Romualdo conservata nell'Eremo camaldolese di Frascati. L'artista sarà a Napoli tra il 1619 e il 1621, dove esegue un ciclo di particolare importanza nella certosa camaldolese della città. Qui l'esperienza caravaggesca non è più proposta nei suoi accenti drammatici ma interpretata con una minuzia realistica più "compassata" e meno drammaticamente coinvolgente.
La tela qui presentata rivela un consapevole linguaggio caravaggesco, attribuibile al momento più maturo dell'attività di Antiveduto Gramatica. Il dipinto mostra alcuni dei tratti distintivi dello stile dell'artista, quali l'uso drammatico della luce, l'evidenza data alle figure, l'interpretazione naturalistica degli oggetti. Dall'oscurità profonda, la luce richiama in primo piano le tre figure che abitano la composizione, rivelate senza asprezza nella loro intensa presenza, e sembra avvolgere morbidamente il santo senza forze, di cui si arriva quasi a indovinare il respiro sospeso. L'eleganza della posa e la resa epidermica delle ali dell'angelo che occupa la parte sinistra del quadro, come la qualità dei panneggi della veste del santo, sono elementi tipici della sua pittura. La tela si distingue inoltre per la finezza di alcuni brani virtuosistici quale ad esempio la piccola natura morta con il libro e il teschio, un inserto di livello assoluto intimamente sintonizzato sul naturalismo caravaggesco. La figura del santo richiama il San Giuseppe della Sacra Famiglia di Palazzo Pitti, uno dei suoi personaggi più sentitamente caravaggeschi, per le modalità con cui sono resi i tratti del volto e le linee dell'epidermide nelle mani e nel viso, su cui la luce insiste nel segnare le piccole rughe, anche se mai in modo drammatico, anzi quasi dolce e partecipato. Lo stesso naturalismo si evidenzia nella barba arruffata e nell'analisi del volto, con le rughe risentite, le orbite degli occhi incassati in ombra, il naso e gli zigomi che riflettono la luce.
La datazione dell'opera è da fissare in un momento in cui più forte è l'adesione dell'artista alla lezione caravaggesca, non quella della prima svolta naturalistica, ma quella della fase più matura della sua attività.

Artist or Maker

Auction Details

Old Master Paintings

by
Sotheby's
May 30, 2006, 12:00 AM EST

Sotheby’s Italia Srl Corso Venezia 16, Milano, 20121, IT