Lot 47: ANGELO BARABINO (TORTONA 1883 - 1950)

firmato in basso a destra

olio su cartone pressato

Eseguito nella prima metà degli anni Venti

cm. 46.5 x 63.5

I dipinti che proponiamo testimoniano l'adesione di Barabino al divisionismo.
Nella "Marina" l'atmosfera è silenziosa, i colori sono forti e contrapposti e le pennellate verticali sono rapide e progressivamente sempre più minute.
Il "Paesaggio", invece, è uno dei temi principali della sua produzione. E' ispirato alla campagna tortonese, cara all'artista. E proprio in quest'opera-bozzetto, possiamo riconoscere quella che poi sarà la tela definitiva, presentata alla "Mostra del Paesaggio di Angelo Barabino", tenutasi con grande successo a Tortona, nel 1984.
Gli alberi, stilizzati e grezzi, sono ricorrenti nei suoi paesaggi (probabilmente si tratta della "gaba" nel dialetto tortonese, albero tipico della zona oppure di un pioppo): costituiscono l'elemento primo della composizione e sono misura fondamentale dei rapporti fra gli spazi. Già nel 1985, a seguito di una sua precedente richiesta, l'attuale proprietario ricevette una lettera da Bruno Barabino, figlio del pittore, nella quale esplicitamente ricordava l'esistenza di entrambe le opere e ne esaltava il valore artistico e storico, e qui, ancora una volta nel trascorrere degli anni, ne possiamo respirare la poesia.
Per Barabino, fu determinante la conoscenza di Pellizza da Volpedo nel 1903, di cui frequentò lo studio fino al 1907. Avviato da quell'esempio al divisionismo si dedicò a temi dapprima intimisti poi di impegno sociale. Dopo la prima guerra mondiale affrontò anche la pittura sacra, ma si dedicò soprattutto al paesaggio, chiudendosi in un volontario isolamento a Tortona. Tutta la produzione del pittore, nei primi decenni del '900, risentì profondamente dei modelli pellizziani, tanto che l'immissione sul mercato dei bozzetti di Barabino, nei probabili passaggi di proprietà, cambiarono attribuzione diventando del Pellizza.