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Bonifacio Veronese Sold at Auction Prices

b. 1557 -

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    • BONIFACIO DE' PITATI, CALLED BONIFACIO VERONESE (VERONA 1487-1553 VENICE) T
      Jan. 31, 2024

      BONIFACIO DE' PITATI, CALLED BONIFACIO VERONESE (VERONA 1487-1553 VENICE) T

      Est: $400,000 - $600,000

      BONIFACIO DE' PITATI, CALLED BONIFACIO VERONESE (VERONA 1487-1553 VENICE) The Adoration of the Shepherds oil on canvas 69 ¼ x 99 in. (176 x 251.5 cm.)

      Christie's
    • BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE (attr. a)
      Mar. 15, 2022

      BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE (attr. a)

      Est: €2,000 - €3,000

      (Verona, 1487 - Venezia, 1553) Episodio di storia romana (Attilio Regolo davanti al senato romano?) Olio su tavola, cm 17,5X45,5 In analogia alla celebre decorazione della camera nuziale Bogherini realizzata a Firenze tra il 1515 e il 1520 da Pontormo, Andrea del Sarto, Francesco Granacci e il Bacchiacca, anche la tavola qui presentata fu similmente concepite quale elemento di arredo. Ad inaugurare a Venezia questa tradizione decorativa fu Giorgione (Ridolfi, 1648), documentando come l'artista fu capace di eludere i sentieri battuti per dare più gioco e libertà alla pittura, per fare nuove proposte persino in ambito ornamentale, creando opere che, secondo Chastel, non si possono dichiarare indegne del maestro (A. Chastel. Giorgione, Milano, 2012, p. 17). Una medesima attenzione critica a questa peculiare produzione da parte del Ridolfi è riservata al De' Pitati chiosando: 'Con tali forme Bonifacio si fece strada all'immortalità, il quale dopo aver dato saggio di molta virtù con le cose numerose operate, cangiò le bellezze dei colori terreni coi splendori del Cielo'. Vittorio Sgarbi stesso pubblicando le sue ricerche sul pittore vi riconosce l'analogia con quelle descritte dal Ridolfi: 'Si sono veduti ancora dipinti da questa mano recinti di letto, casse e simili cose. Poste in uso in quei tempi per delizie delle abitazioni, ov'erano figurate istorie sacre e profane le Muse con le insegne loro, i Pianeti, Veneri con Amorini, Satiri, paesi e si fatte gentilezze, dalle quali si sono tratti utili di considerazione, essendo tenute in molto pregio, non vi essendo il meglio impiegato danaro che nelle pitture degli uomini eccellenti'. Si deve così evidenziare il ruolo primario di Bonifacio nel panorama del manierismo veneziano, in modo particolare la sua precoce lettura dei testi del Parmigianino, dimostrando una indipendenza intellettuale sorprendente se pensiamo alla tenace egemonia di Tiziano Vecellio. Di conseguenza, possiamo affermare che persino Veronese e Tintoretto si misurarono con la sua revisione dei modelli tizianeschi, di quelli ideati dal Palma e dal Pordenone, senza tralasciare gli esiti successivi dello Schiavone e del Sustris. Anche in questo caso, come aveva già indicato Sgarbi per una serie simile, la tavoletta in esame era partecipe di un ciclo raffigurante Episodi di storia antica, indicando la difficoltà di immaginare la disposizione originaria di queste scene trattandosi di un progetto di grande effetto spettacolare e di un'accurata esecuzione che dimostra come agli inizi degli anni Quaranta Bonifacio sia oramai un artista di successo, intento a intercettare il gusto di un collezionismo colto, offrendo inedite rappresentazioni di fonti letterarie per lo più estranee alla pittura di grande formato. Bibliografia di riferimento: C. Ridolfi, Le Meraviglie dell'arte (1648), a cura di D. von Hadeln, I, Berlino, 1914, pp. 95-108 B. Berenson, Pitture italiane del Rinascimento. La scuola Veneta, Firenze, 1958, I, pp. 42-46, II, 1150 V. Sgarbi, Giovanni de Mio, Bonifacio de' Pitati, Lambert Sustris: Indicazioni sul primo manierismo nel Veneto, in Arte Veneta, 1981, XXXV, pp. 52-61 S. Simonetti, Profilo di Bonifacio de' Pitati, in: Saggi e memorie di storia dell'arte, 15, 1986, n. 44, pp. 111-112; 263-265

      Wannenes Art Auctions
    • BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE (attr. a)
      Mar. 15, 2022

      BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE (attr. a)

      Est: €4,000 - €7,000

      (Verona, 1487 - Venezia, 1553) Sacra conversazione Olio su tavola, cm 44X57 Si deve tener conto il ruolo primario di Bonifacio nel panorama del manierismo veneziano, in modo particolare la sua precoce lettura dei testi del Parmigianino, dimostrando una indipendenza intellettuale sorprendente se pensiamo alla tenace egemonia di Tiziano Vecellio. Di conseguenza, possiamo affermare che persino Veronese e Tintoretto si misurarono con la sua revisione dei modelli tizianeschi, di quelli ideati dal Palma e dal Pordenone, senza tralasciare gli esiti successivi dello Schiavone e del Sustris. Anche nelle composizioni più classiche, il pittore si dimostra oramai un artista di successo, intento a intercettare il gusto di un collezionismo colto, offrendo inedite rappresentazioni dal punto di vista espressivo e delle stesure.

      Wannenes Art Auctions
    • BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE e BOTTEGA
      Sep. 21, 2021

      BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE e BOTTEGA

      Est: €800 - €1,200

      (Verona, 1487 - Venezia, 1553) Amaltea che nutre Giove Olio su tavola, cm 30X44 In analogia alla celebre decorazione della camera nuziale Bogherini realizzata a Firenze tra il 1515 e il 1520 da Pontormo, Andrea del Sarto, Francesco Granacci e il Bacchiacca, anche la tavola qui presentata fu similmente concepita quale elemento di arredo. Ad inaugurare a Venezia questa tradizione decorativa fu Giorgione (Ridolfi, 1648), documentando come l'artista fu capace di eludere i sentieri battuti, per dare più gioco e libertà alla pittura, per fare nuove proposte persino in ambito ornamentale, creando opere che, secondo Chastel, non si possono dichiarare indegne del maestro (A. Chastel. Giorgione, Milano 2012, p. 17). Una medesima attenzione critica a questa peculiare produzione da parte del Ridolfi è riservata al De' Pitati chiosando: 'Con tali forme Bonifacio si fece strada all'immortalità, il quale dopo aver dato saggio di molta virtù con le cose numerose operate, cangiì le bellezze dei colori terreni coi splendori del Cielo'. Vittorio Sgarbi stesso pubblicando le sue ricerche sul pittore riconosce l'analogia di non poche sue tavolette con quelle descritte dal Ridolfi: 'Si sono veduti ancora dipinti da questa mano recinti di letto, casse e simili cose poste in uso in quei tempi per delizie delle abitazioni, ov'erano figurate istorie sacre e profane le Muse con le insegne loro, i Pianeti, Veneri con Amorini, Satiri, paesi e si fatte gentilezze, dalle quali si sono tratti utili di considerazione, essendo tenute in molto pregio, non vi essendo il meglio impiegato danaro che nelle pitture degli uomini eccellenti'. Si deve così evidenziare il ruolo primario di Bonifacio nel panorama del manierismo veneziano, in modo particolare la sua precoce lettura dei testi del Parmigianino, dimostrando una indipendenza intellettuale sorprendente, se pensiamo alla tenace egemonia di Tiziano Vecellio. Di conseguenza, possiamo affermare che persino Veronese e Tintoretto si misurarono con la sua revisione dei modelli tizianeschi, di quelli ideati dal Palma e dal Pordenone, senza tralasciare gli esiti successivi dello Schiavone e del Sustris. Sempre Sgarbi indica che questi cicli componevano decorazioni difficili da immaginare e ricostruire filologicamente ma certamente creavano un effetto spettacolare, dimostrando come agli inizi degli anni Quaranta Bonifacio sia oramai un artista di successo, intento ad intercettare il gusto di un collezionismo colto, offrendo inedite rappresentazioni di fonti letterarie per lo più estranee alla pittura di grande formato. L'opera è corredata da una perizia di Ferdinando Arisi. Bibliografia di riferimento: V. Sgarbi, Giovanni de Mio, Bonifacio de' Pitati, Lambert Sustris: Indicazioni sul primo manierismo nel Veneto, in Arte Veneta, 1981, XXXV, pp. 52 ; 61 S. Simonetti, Profilo di Bonifacio de' Pitati, in: Saggi e memorie di storia dell'arte, 15, 1986, n. 44, pp. 111 ; 112; 263 ; 265

      Wannenes Art Auctions
    • Bonifacio de' Pitati, called Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venice) - Adoration of the Shepherds
      Jul. 08, 2021

      Bonifacio de' Pitati, called Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venice) - Adoration of the Shepherds

      Est: £200,000 - £300,000

      Bonifacio de' Pitati, called Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venice) Adoration of the Shepherds oil on canvas 61 x 78 1/8 in. (154.9 x 198.4 cm.)

      Christie's
    • Bonifacio de' Pitati, called Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venice) - Christ driving the money changers from the Temple
      Oct. 15, 2020

      Bonifacio de' Pitati, called Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venice) - Christ driving the money changers from the Temple

      Est: $400,000 - $600,000

      Bonifacio de' Pitati, called Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venice) Christ driving the money changers from the Temple oil on canvas 83 ½ x 116 1/8 in. (212 x 295 cm.)

      Christie's
    • BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE
      Sep. 24, 2020

      BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE

      Est: €4,000 - €7,000

      (Verona, 1487 - Venezia, 1553) Muzio Scevola Olio su tavola, cm 22X53,7 Provenienza: Monaco, Hampel, 25 marzo 2015, lotto 537 (come Bonifacio de 'Pitati) In analogia alla celebre decorazione della camera nuziale Bogherini realizzata a Firenze tra il 1515 e il 1520 da Pontormo, Andrea del Sarto, Francesco Granacci e il Bacchiacca, anche le tavole qui presentate del Veronese furono similmente concepite quali elementi di arredo. A inaugurare a Venezia questa tradizione decorativa fu Giorgione (Ridolfi, 1648), documentando come l'artista fu capace di eludere i sentieri battuti, per dare più gioco e libertà alla pittura, per fare nuove proposte persino in ambito ornamentale, creando opere che, secondo Chastel, non si possono dichiarare indegne del maestro (A. Chastel. Giorgione, Milano 2012, p. 17). Una medesima attenzione critica a questa peculiare produzione da parte del Ridolfi è riservata al De' Pitati chiosando: 'Con tali forme Bonifacio si fece strada all'immortalità, il quale dopo aver dato saggio di molta virtù con le cose numerose operate, cangiì le bellezze dei colori terreni coi splendori del Cielo'. Vittorio Sgarbi stesso pubblicando le sue ricerche sul pittore vi riconosce l'analogia con quelle descritte dal Ridolfi: 'Si sono veduti ancora dipinti da questa mano recinti di letto, casse e simili cose. poste in uso in quei tempi per delizie delle abitazioni, ov'erano figurate istorie sacre e profane le Muse con le insegne loro, i Pianeti, Veneri con Amorini, Satiri, paesi e si fatte gentilezze, dalle quali si sono tratti utili di considerazione, essendo tenute in molto pregio, non vi essendo il meglio impiegato danaro che nelle pitture degli uomini eccellenti'. Si deve così evidenziare il ruolo primario di Bonifacio nel panorama del manierismo veneziano, in modo particolare la sua precoce lettura dei testi del Parmigianino, dimostrando una indipendenza intellettuale sorprendente se pensiamo alla tenace egemonia di Tiziano Vecellio. Di conseguenza, possiamo affermare che persino Veronese e Tintoretto si misurarono con la sua revisione dei modelli tizianeschi, di quelli ideati dal Palma e dal Pordenone, senza tralasciare gli esiti successivi dello Schiavone e del Sustris. Sempre Sgarbi indica come possibili parti di questo ciclo le tele raffiguranti 'episodi di storia romana', indicando la difficoltà di immaginare la disposizione originaria trattandosi di un progetto di grande effetto spettacolare e di accurata esecuzione che dimostra come agli inizi degli anni Quaranta Bonifacio sia oramai un artista di successo, intento a intercettare il gusto di un collezionismo colto, offrendo inedite rappresentazioni di fonti letterarie per lo più estranee alla pittura di grande formato. Bibliografia di riferimento: V. Sgarbi, Giovanni de Mio, Bonifacio de' Pitati, Lambert Sustris: Indicazioni sul primo manierismo nel Veneto, in Arte Veneta, 1981, XXXV, pp. 52 ; 61 S. Simonetti, Profilo di Bonifacio de' Pitati, in: Saggi e memorie di storia dell'arte, 15, 1986, n. 44, pp. 111-112; 263 ; 265

      Wannenes Art Auctions
    • BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE
      Sep. 24, 2020

      BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE

      Est: €3,000 - €5,000

      (Verona, 1487 - Venezia, 1553) Orazio Coclite sul ponte Sublicio Olio su tavola, cm 25X52 Provenienza: Londra, Appleby (1948) Roma, Galleria Sestieri (1949) Milano, Christie's, 25 maggio 2011, lotto 7 (come Bonifacio de' Pitati) Bibliografia: S. Simonetti, Profilo di Bonifacio de Pitati, in Saggi e memorie di storia dell'arte, 15, 1986, pp. 111-112- p. 264, n. 44(come Bonifacio de' Pitati) L'immagine descrive Orazio Coclite e documenta la volontà di Bonifacio de' Pitati di mantenere quella porzione di mercato realizzando dipinti alla moda, destinati alla decorazione e al collezionismo. A conferma di questa produzione di successo è infatti una lettera a lui indirizzata da Pietro Aretino nel maggio del 1548, in cui si parla di 'alcune istoriette del cavaliere da Lezze' (P. Aretino, Lettere, IV (1550), a cura di P. Procaccioli, Roma 2000, p. 384), in analogia a esempio con le tavole mitologiche già alla Hallsborough Gallery di Londra dedicate a Cimone e Ifigenia e Perseo e Andromeda, anch'esse destinate a soddisfare raffinati collezionisti.

      Wannenes Art Auctions
    • BONIFACIO DE PILATI detto VERONESE
      Dec. 03, 2019

      BONIFACIO DE PILATI detto VERONESE

      Est: €5,000 - €8,000

      (Verona, 1487 - Venezia, 1553) Enea e Didone Olio su tela, cm 27,5X82 Provenienza: Venezia, Casa Nani Mocenigo Venezia, collezione Paolo Asta (1975) Venezia, collezione privata (1981) Bibliografia: V. Sgarbi, Giovanni de Mio, Bonifacio de' Pitati, Lambert Sustris, indicazioni sul primo tempo del manierismo a Venezia, in 'Arte Veneta', XXXV, pp. 52 - 61, fig. 6 S. Simonetti, Profilo di Bonifacio de' Pitati, in 'Saggi e Memorie di Storia dell'Arte', 1986, 15, pp. 83 - 134- 235 - 277, figg. 55 - 58, nn. 44 - 44c. Come la tela precedente anche questa raffigura un episodio della vita di Enea e quindi allude al 'topos' formale dell'eroe classico. Databili ai primi anni Quaranta come le composizioni precedenti, l'intento dell'artista era di creare immagini didascaliche e letterarie, confacenti alla nobiltà colta della serenissima.

      Wannenes Art Auctions
    • BONIFACIO DE PILATI detto VERONESE
      Dec. 03, 2019

      BONIFACIO DE PILATI detto VERONESE

      Est: €5,000 - €8,000

      (Verona, 1487 - Venezia, 1553) La partenza di Enea Olio su tela, cm 27,5X82 Provenienza: Venezia, Casa Nani Mocenigo (1975) Venezia, collezione Paolo Asta (1981) Venezia, collezione privata Bibliografia: V. Sgarbi, Giovanni de Mio, Bonifacio de' Pitati, Lambert Sustris, indicazioni sul primo tempo del manierismo a Venezia, in 'Arte Veneta', XXXV, pp. 52 - 61, fig. 5 S. Simonetti, Profilo di Bonifacio de' Pitati, in 'Saggi e Memorie di Storia dell'Arte', 1986, 15, pp. 83 - 134- 235 - 277, figg. 55 - 58, nn. 44 - 44c.

      Wannenes Art Auctions
    • BONIFACIO DE PILATI detto VERONESE
      Dec. 03, 2019

      BONIFACIO DE PILATI detto VERONESE

      Est: €5,000 - €8,000

      (Verona, 1487 - Venezia, 1553) Coriolano abbraccia la madre alle porte di Roma Olio su tela, cm 27,5X82 Provenienza: Venezia, Casa Nani Mocenigo (1975) Venezia, collezione Paolo Asta (1981) Venezia, collezione privata Bibliografia: V. Sgarbi, Giovanni de Mio, Bonifacio de' Pitati, Lambert Sustris, indicazioni sul primo tempo del manierismo a Venezia, in 'Arte Veneta', XXXV, pp. 52 - 61, fig. 3 S. Simonetti, Profilo di Bonifacio de' Pitati, in 'Saggi e Memorie di Storia dell'Arte', 1986, 15, pp. 83 - 134- 235 - 277, figg. 55 - 58, nn. 44 - 44c. L'immagine descrive Coriolano che abbandona Roma per rifugiarsi tra i Volsci. La tela, come quelle successive qui presentate, documenta la volontà di Bonifacio de' Pitati di mantenere quella porzione di mercato realizzando dipinti alla moda e destinati alla decorazione e al collezionismo. A conferma di questa produzione di successo é infatti una lettera a lui indirizzata da Pietro Aretino nel maggio del 1548, in cui si parla di 'alcune istoriette del cavaliere da Lezze' (P. Aretino, Lettere, IV (1550), a cura di P. Procaccioli, Roma 2000, p. 384), in analogia a esempio con le tavolette mitologiche già alla Hallsborough Gallery di Londra dedicate a 'Cimone e Ifigenia' e 'Perseo e Andromeda', anch'esse destinate a soddisfare raffinati collezionisti.

      Wannenes Art Auctions
    • BONIFACIO DE PILATI detto VERONESE
      Dec. 03, 2019

      BONIFACIO DE PILATI detto VERONESE

      Est: €5,000 - €8,000

      (Verona, 1487 - Venezia, 1553) Fuga di Clelia dall'accampamento di Porsenna Olio su tela, cm 27,5X82 Provenienza: Venezia, Casa Nani Mocenigo (1975) Venezia, collezione Paolo Asta (1981) Venezia, collezione privata Bibliografia: V. Sgarbi, Giovanni de Mio, Bonifacio de' Pitati, Lambert Sustris, indicazioni sul primo tempo del manierismo a Venezia, in 'Arte Veneta', XXXV, pp. 52 - 61, fig. 4 S. Simonetti, Profilo di Bonifacio de' Pitati, in 'Saggi e Memorie di Storia dell'Arte', 1986, 15, pp. 83 - 134- 235 - 277, figg. 55 - 58, nn. 44 - 44c. La tela allude a quegli episodi bellici sostenuti da Roma per difendere la propria autonomia e in questo caso descrive la vicenda di Clelia, fanciulla di nobile famiglia data in ostaggio al re Porsenna nel 507 a.C. e che riuscìa fuggire con le proprie compagne di prigionia.

      Wannenes Art Auctions
    • BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE
      Dec. 03, 2019

      BONIFACIO DE' PITATI detto BONIFACIO VERONESE

      Est: €7,000 - €10,000

      (Verona, 1487 - Venezia, 1553) Giove Diana La Temperanza La Prudenza La Musica Olio su tela, cm 28X15 (5) Provenienza: Venezia, Collezione privata Venezia, Piero Scarpa 1981 Venezia, Collezione privata Bibliografia: V. Sgarbi, Giovanni de Mio, Bonifacio de' Pitati, Lambert Sustris: Indicazioni sul primo manierismo nel Veneto, in 'Arte Veneta', 1981, XXXV, pp. 52 - 61, figg. 7 - 9 In analogia alla celebre decorazione della 'camera nuziale' Bogherini realizzata a Firenze tra il 1515 e il 1520 da Pontormo, Andrea del Sarto, Francesco Granacci e il Bacchiacca, anche le tele qui presentate furono similmente concepite. A inaugurare a Venezia questa tradizione decorativa fu Giorgione (Ridolfi, 1648), documentando come l'artista fu capace di eludere i sentieri battuti, per dare piu'gioco e liberta'alla pittura, per fare nuove proposte persino in ambito ornamentale, creando opere che, secondo Chastel, non si possono dichiarare indegne del maestro (A. Chastel. Giorgione, Milano 2012, p. 17). Una medesima attenzione critica a questa peculiare produzione da parte del Ridolfi e' riservata al De' Pitati chiosando: 'Con tali forme Bonifacio si fece strada all'immortalità, il quale dopo aver dato saggio di molta virtu' con le cose numerose operate, cangio' le bellezze dei colori terreni coi splendori del Cielo'. Vittorio Sgarbi stesso pubblicando le tele vi riconosce l'analogia con quelle descritte dal Ridolfi: 'Si sono veduti ancora dipinti da questa mano recinti di letto, casse e simili cose. poste in uso in quei tempi per delizie delle abitazioni, ov'erano figurate istorie sacre e profane- le Muse con l'insegne loro, i Pianeti, Veneri con Amorini, Satiri, paesi e si fatte gentilezze, dalle quali si sono tratti utili di considerazione, essendo tenute in molto pregio, non vi essendo il meglio impiegato danaro che nelle pitture degli uomini eccellenti'. Si deve evidenziare il ruolo primario di Bonifacio nel panorama del manierismo veneziano, in modo particolare la sua precoce lettura dei testi del Parmigianino, dimostrando una indipendenza intellettuale sorprendente se pensiamo alla tenace egemonia di Tiziano Vecellio in auge. Di conseguenza, possiamo affermare che persino Veronese e Tintoretto si misurarono con la sua revisione dei modelli tizianeschi, ma ugualmente di quelli ideati dal Palma e dal Pordenone, senza tralasciare gli esiti successivi dello Schiavone e del Sustris. Sempre Sgarbi indica come possibili parti di questo ciclo le tele raffiguranti 'episodi di storia romana', indicando la difficolta' di immaginare la disposizione originaria trattandosi di un progetto 'di grande effetto spettacolare e di accurata esecuzione' che dimostra come agli inizi degli anni Quaranta Bonifacio sia oramai un artista di successo, intento a intercettare il gusto di un collezionismo colto, offrendo inedite rappresentazioni di fonti letterarie per lo piu'estranee alla pittura di grande formato. Infine, possiamo ipotizzare che partecipi di queste serie siano anche le tele raffiguranti le allegorie dell'Architettura e dell'Astronomia custodite presso lo Staatliche Museen zu Berlin che presentano similari caratteri di stile e dimensioni (olio su tela, cm 27X14- cfr. B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance. Venetian School, London - New York 1957, p. 41 Bibliografia di riferimento: C. Ridolfi, Le Meraviglie dell'arte (1648), a cura di D. von Hadeln, I, Berlino 1914, pp. 95-108

      Wannenes Art Auctions
    • VERONESE, BONIFACIO
      Sep. 22, 2017

      VERONESE, BONIFACIO

      Est: CHF4,000 - CHF6,000

      VERONESE, BONIFACIO (Verona 1487 - 1553 Venice) Putto playing the flute in a landscape. 1540-50. Oil on vellum laid on panel. 47.5 x 38 cm. Provenance: - Benjamin West collection. - Collection of the Earl of Yarbourough (As possible Titian, see Waagen, 1857). - Collection of Henry Cavat. - European private collection. Literature: Waagen, Gustav Friedrich: Treasures of art in Great Britain, being an account of the chief collections of paintings, drawings, sculptures, illuminated mss., etc. (Supplément): Galleries and cabinets of art in Great Britain, London 1857, p. 502. --------------- VERONESE, BONIFACIO (Verona 1487 - 1553 Venedig) Flöte spielender Putto in einer Landschaft. 1540-50. Öl auf Pergament auf Holz. 47,5 x 38 cm. Provenienz: - Sammlung Benjamin West. - Sammlung Earl of Yarbourough (Als möglichen Tizian, siehe Literatur Waagen, 1857). - Sammlung Henry Cavat. - Europäische Privatsammlung. Literatur: Waagen, Gustav Friedrich: Treasures of art in Great Britain, being an account of the chief collections of paintings, drawings, sculptures, illuminated mss., etc. (Supplément): Galleries and cabinets of art in Great Britain, London 1857, S. 502. Dieser Flöte spielende Putto gehörte einst zu einer Reihe von Darstellungen mit musizierenden Engeln des Malers Bonifacio Veronese, die um 1540-50 datiert werden können und deutlich den Einfluss von Tizian (1477-1576) erkennen lassen. Als Gustav Friedrich Waagen das Gemälde 1857 im Anwesen Brocklesby in Lincolshire des Earl of Yarborough besichtigte, führte er unsere Tafel auch als möglichen Tizian auf. Eine weitere Tafel dieser Serie aus der Sammlung von Giancarlo Baroni mit einem geigenden Putto wurde kürzlich in New York versteigert (Sotheby's, 1.-2.2.2013, Los 453).

      Koller Auctions
    • Bonifacio Veronese, eigentlich Bonifacio de Pitati, 1487 Verona - 1553 Venedig, zug.,Erhielt seine erste Ausbildung vermutlich von Palma Vecchio. Maler am Übergang der italienischen Hochrenaissance-Malerei zum Manierismus.
      Mar. 28, 2014

      Bonifacio Veronese, eigentlich Bonifacio de Pitati, 1487 Verona - 1553 Venedig, zug.,Erhielt seine erste Ausbildung vermutlich von Palma Vecchio. Maler am Übergang der italienischen Hochrenaissance-Malerei zum Manierismus.

      Est: €8,000 - €10,000

      DIE HEIMKEHR DES VERLORENEN SOHNES Öl auf Leinwand. 99 x 57 cm. Ohne Rahmen. Schilderung der Legende des Neuen Testamentes nach Lukas, Kap. 15, 11-32. Im Zentrum des Bildes ist der Vater wiedergegeben, der den in abgerissener Kleidung vor ihm im Kniefall auf ihn zukommenden Sohn empfängt. Dahinter ein junger Edelmann mit Degen und einem Ring in der Hand, der der Geschichte gemäß dem Jüngling als Freudengeschenk für dessen Heimkehr übergeben werden sollte. Links wohl der eifersüchtige Bruder des heimgekehrten Sohnes, dem der Empfang seines Bruders nicht gefällt, zurückgehalten von einem anderen Mann mit Turban. Der Hintergrund zeigt links den Palast, rechts die weite Landschaft, aus der der Sohn zurückgekehrt ist, mit mehreren Personen. Der Malstil weist deutlich die Züge der italienischen Malerei auf, wie sie später auch von Bassano übernommen wurde. (962112)

      Hampel Fine Art Auctions
    • VERONESE, BONIFACIO (NACHFOLGER DER 2. HÄLFTE DES
      Mar. 26, 2014

      VERONESE, BONIFACIO (NACHFOLGER DER 2. HÄLFTE DES

      Est: CHF800 - CHF1,000

      VERONESE, BONIFACIO (NACHFOLGER DER 2. HÄLFTE DES 17. JAHRHUNDERTS) (Verona 1487 - 1553 Venedig) Bozzetto: Christus auf dem Weg nach Emmaus. Öl auf Leinwand. 46 x 36,5 cm.

      Koller Auctions
    • Bonifacio de'Pitati, detto Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venezia)
      May. 25, 2011

      Bonifacio de'Pitati, detto Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venezia)

      Est: €10,000 - €15,000

      Bonifacio de'Pitati, detto Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venezia) Orazio Coclite olio su tavola, senza cornice 25,7x53 cm.

      Christie's
    • Bonifacio de'Pitati, detto Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venezia)
      May. 25, 2011

      Bonifacio de'Pitati, detto Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venezia)

      Est: €10,000 - €15,000

      Bonifacio de'Pitati, detto Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venezia) Coriolano incontra la madre olio su tavola, senza cornice 26,3x48,5 cm.

      Christie's
    • Attribuito a Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venezia)
      May. 27, 2010

      Attribuito a Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venezia)

      Est: €15,000 - €20,000

      Attribuito a Bonifacio Veronese (Verona 1487-1553 Venezia) Angelica e Medoro olio su tavola 34,7x69,7 cm.

      Christie's
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