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Agostino Gaetano Ugolini Sold at Auction Prices

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    • UGOLINI AGOSTINO GAETANO (1755 - 1824) - Portrait of a young nobleman
      Dec. 10, 2024

      UGOLINI AGOSTINO GAETANO (1755 - 1824) - Portrait of a young nobleman

      Est: €5,000 - €8,000

      UGOLINI AGOSTINO GAETANO (1755 - 1824). Portrait of a young nobleman. 62,50 x 83,50 cm.

      Capitolium Art
    • AGOSTINO UGOLINI (VERONA 1758 - 1824)
      Dec. 03, 2024

      AGOSTINO UGOLINI (VERONA 1758 - 1824)

      Est: €1,600 - €2,600

      Agostino Ugolini (Verona 1758 - 1824) Studio per la pala Santi Paolo, Antonio Abate e Orsola Olio su tela 54,5 x 29,5 cm L'opera è lo studio preparatorio, come evidenzia la sagoma polilobata perfettamente corrispondente all'altare presente nella chiesa di Santa Eufemia a Verona a cui era destinata, già esistente e datato 1736. La pala risale al 1800 e fu eseguita dal pittore veronese Agostino Ugolini. Rimasto orfano del padre a quattordici anni, dovette rinunciare al suo sogno di studiare arte a Venezia e Roma, scelse conseguentemente di entrare nell'atelier di Giovan Battista Burato, dal quale fu accudito e istruito. Ebbe un buon riscontro sia in città che nei territori limitrofi, tant'è che le suo opere si trovano nelle chiese del veronese, bresciano e rodigino. Agostino Ugolini (Verona 1758 - 1824) Study for the Altarpiece Saints Paul, Anthony Abbot and Ursula Oil on canvas 54,5 x 29,5 cm The artwork is a preparatory study, as evidenced by the poly-lobed outline perfectly corresponding to the altar in the church of St. Euphemia in Verona for which it was intended, already existing and dated 1736. The altarpiece dates back to 1800 and was executed by the Veronese painter Agostino Ugolini.

      Lucas Aste
    • AGOSTINO UGOLINI
      Nov. 27, 2024

      AGOSTINO UGOLINI

      Est: €1,000 - €2,000

      (Verona, 1755 - 1824) Sant'Ignazio di Loyola in contemplazione del monogramma del nome di Gesù Olio su tela, cm 34X21 Provenienza: Italia, collezione privata Stimato dal monsignor Gualfardo Ridolfi quale 'anima rarissima per l'interezza de' suoi costumi, e per la pietà', Agostino Ugolini si formò nella bottega di Giovanni Battista Buratto (Verona, 1731 - 1793), ma la sua produzione mostra le suggestioni dei più importanti artisti veronesi d'età barocca. Balestra, Cignaroli e Rotari influenzarono il suo lessico, caratterizzato da un colorismo vivace, accesi accordi cromatici e peculiari regie di lume. Questo aspetto si coglie in modo particolare osservando i suoi bozzetti, la cui rapidità d'esecuzione non attenua il gusto per la compiutezza (cfr. Ferrarini, 2000). Questa predilezione a 'rifinire' la si riscontra anche nella produzione di Pietro Rotari e Giambettino Cignaroli, evidenziando un preciso intento estetico degli studi. Tornando al dipinto in esame, si avverte tuttavia una scioltezza di notevole sprezzatura, in perfetta sintonia con il tenore rocaille dell'arte veneta e lagunare, persuadendoci a contraddire l'idea che i modelletti della scuola veronese abbiano un fine 'prevalentemente didattico- a differenza di quanto accadeva in ambito veneziano dove godevano di un mercato specifico' (cfr. Ferrarini, 2000). Siffatto aspetto potrebbe pertanto suggerire una data d'esecuzione precoce della tela in esame, a discapito delle difficoltà sollevate dalla critica di riuscire a dare un ordine cronologico all'attività dell'artista. A questo proposito, basti il confronto con la Madonna con il bambino, san Giovanni battista e l'angelo custode che, probabile modelletto della pala per la chiesa degli Oratoriani eseguita prima del 1795, esibisce una conduzione e un contegno decisamente più classicheggiante. Si può quindi affermare che nei modelletti di Ugolini non prevalga la compiutezza, ma una sorprendente padronanza tecnica che gli consente una decisa libertà espressiva e di tocco. Un talento, tra l'altro, già messo in luce dall'abate Giannantonio Moschini, che lo definiva 'eccelente nel pingere in breve spazio, e che piace per la grazia, con cui incanta, e per la vaghezza con cui colorisce' (Moschini, 1806-1808, I, p. 132). L'opera è corredata da una scheda critica di Elvio Mich. Bibliografia di riferimento: G. A. Moschini, Della Letteratura Veneziana del secolo XVIII fino a' nostri giorni, Venezia 1806-1808 G. Bresciani, L'elogio funebre di Agostino Ugolini pittore veronese, Verona 1826, ad vocem D. Zannandreis, Le Vite de' Pittori, Scultori e Architetti Veronesi, circa 1831-1834, edizione a cura di G. Biadego, Verona 1891, pp. 508-512 A. Ferrarini, I modelletti di Agostino Ugolini, in Verona Illustrata, 13, 2000, pp. 51-60 E. Mich, Panorama della pittura dell'Ottocento, in Storia del Trentino. L'età contemporanea 1803-1918, a cura di M. Garbari, A. Leonardi, V, Bologna 2003, pp. 439-489 A. Ferrarini, Agostino Ugolini, in I pittori dell'Accademia di Verona (1764-1813), a cura di L. Caburlotto, F. Magani, S. Marinelli, C. Rigoni, Verona 2011, pp. 385-392 L. Fabbri, Sulla sfortuna attribuzionistica della pittura del Settecento veronese, in Verona Illustrata, 31, 2018, pp. 71-81 S. Marinelli, Contraddizioni nel primo Ottocento veronese, in Verona Illustrata, 32, 2019, pp. 65-74

      Wannenes Art Auctions
    • Agostino Ugolini (1755 - 1824) Madonna con Bambino e San Giovanni Battista
      May. 15, 2024

      Agostino Ugolini (1755 - 1824) Madonna con Bambino e San Giovanni Battista

      Est: -

      Agostino Ugolini (1755 - 1824) Madonna con Bambino e San Giovanni Battista Olio su rame 30 x 24 cm Stato di conservazione. Supporto: 90% Stato di conservazione. Superficie: 90% Riscoperto da Edoardo Arslan nel 1960, Agostino Ugolini, assieme a Saverio dalla Rosa, «suo illustre compagno nell’arte, e sempre suo amico» (C.C. Bresciani, "In morte di A. U., pittore veronese recitata nel 1826", Verona, 1826, p. 13), fu senz’altro il pittore di maggior spicco della diocesi di Verona tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Come nel caso di Dalla Rosa, il suo raggio d’azione si estese alle province di Bolzano, Brescia, Mantova, Ferrara, Padova, Reggio Emilia, Rovigo e Trento (Guzzo, "Episodi di committenza artistica tra Settecento e primo Ottocento: la Cattedrale ed i canonici", in "Studi storici Luigi Simeoni", XLVII, 1997, p. 256). Influenzato da Giambattista Buratto e Antonio Balestra, nel solco della grande tradizione veronesiana cinquecentesca, fu stimato da Andrea Appiani, Giuseppe Bossi e Francesco Hayez (Mattia Vinco, in "Dizionario Biografico degli Italiani", Treccani, v. 97, 2020, s.v.). Pittore assai raro, conta un catalogo di 140 opere (Andrea Ferrarini, "Agostino Ugolini (Verona 1755-1824)", in "I pittori dell’Accademia di Verona (1764-1813)", 2011, p. 385, 391 nota 16). Tra le opere di piccolo formato meritano una particolare menzione i sedici bozzetti, di cui quattro conservati al Princeton Art Museum nel New Jersey, provenienti dalla collezione di Henry White Cannon, e quattro nell’Istituto delle Sorelle della Sacra Famiglia di Verona, nonché lo splendido rame conservato presso i Musei di Palazzo Maffei, assai vicino all'inedito dipinto qui proposto.

      Bonino
    • Agostino Ugolini (1755 - 1824) Madonna con Bambino e San Giovanni Battista
      Feb. 29, 2024

      Agostino Ugolini (1755 - 1824) Madonna con Bambino e San Giovanni Battista

      Est: -

      Agostino Ugolini (1755 - 1824) Madonna con Bambino e San Giovanni Battista Olio su rame 30 x 24 cm Stato di conservazione. Supporto: 90% Stato di conservazione. Superficie: 90% Riscoperto da Edoardo Arslan nel 1960, Agostino Ugolini, assieme a Saverio dalla Rosa, «suo illustre compagno nell’arte, e sempre suo amico» (C.C. Bresciani, "In morte di A. U., pittore veronese recitata nel 1826", Verona, 1826, p. 13), fu senz’altro il pittore di maggior spicco della diocesi di Verona tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Come nel caso di Dalla Rosa, il suo raggio d’azione si estese alle province di Bolzano, Brescia, Mantova, Ferrara, Padova, Reggio Emilia, Rovigo e Trento (Guzzo, "Episodi di committenza artistica tra Settecento e primo Ottocento: la Cattedrale ed i canonici", in "Studi storici Luigi Simeoni", XLVII, 1997, p. 256). Influenzato da Giambattista Buratto e Antonio Balestra, nel solco della grande tradizione veronesiana cinquecentesca, fu stimato da Andrea Appiani, Giuseppe Bossi e Francesco Hayez (Mattia Vinco, in "Dizionario Biografico degli Italiani", Treccani, v. 97, 2020, s.v.). Pittore assai raro, conta un catalogo di 140 opere (Andrea Ferrarini, "Agostino Ugolini (Verona 1755-1824)", in "I pittori dell’Accademia di Verona (1764-1813)", 2011, p. 385, 391 nota 16). Tra le opere di piccolo formato meritano una particolare menzione i sedici bozzetti, di cui quattro conservati al Princeton Art Museum nel New Jersey, provenienti dalla collezione di Henry White Cannon, e quattro nell’Istituto delle Sorelle della Sacra Famiglia di Verona, nonché lo splendido rame conservato presso i Musei di Palazzo Maffei, assai vicino all'inedito dipinto qui proposto.

      Bonino
    • Agostino Ugolini (Verona 1758 - 1824) allievo di
      Feb. 22, 2022

      Agostino Ugolini (Verona 1758 - 1824) allievo di

      Est: €700 - €1,200

      Agostino Ugolini (Verona 1758 - 1824) allievo di Pietà Fine XVIII/inizio XIX secolo Olio su tela 62 x 49 cm Questa particolare Pietà con la Madonna trafitta è un esempio tipico della pittura veronese di fine XVIII/inizio XIX secolo, quando la figura dominante nel panorama artistico cittadino era quella di Agostino Ugolini, maestro indiscusso della pittura sacra ed erede del Classicismo arcadico dei Cignaroli. A Ugolini vanno ascritte la maggior parte delle pale che decorano le chiese di Verona e provincia, e molte altre sono presenti sia nel territorio mantovano che in quello bresciano. La sua elegantissima arte sa interpretare un sentimento religioso profondo, ma sempre contenuto e interpretato come scena teatrale. La pittura di Ugolini si caratterizza per la forte influenza di tutta l'arte veneta: soprattutto, egli trae motivi di ispirazione e modelli dai grandi del Cinquecento come il Veronese, che si ritrova nelle sue splendide figure femminili. Sempre delicati, ma con una fortissima resa anatomica, sono i corpi resi con cromie quasi trasparenti, mentre ricchi di particolari e di movimento sono i voluminosi panneggi, pretesto per sinuosi giochi di luce. Piccole pennellate sui capelli, sui gioielli o su ogni piccolo e quasi insignificante elemento diventano grumi di luce che catalizzano la visione dello spettatore. Su tutto regna la bellezza, l'armonia e la compostezza. In questo caso siamo di fronte ad un dipinto che, in modo più schematico, ripropone i canoni dell'Ugolini, che fu dal 1786 professore dell'Accademia Cignaroli di Verona e che, quindi, ebbe grande peso nella formazione dei giovani artisti. Pur rimanendo entro i modelli, di cui si ritrova il modulo cromatico e quella ricerca di armonia nella giustapposizione delle figure, si percepisce una leggera fissità della scena, certamente in parte voluta per sottolineare la drammaticità del momento, ma anche per la parziale assenza dei caratteristici “guizzi” di luce. Interessante è il confronto con l'importante produzione di Via Crucis di mano del pittore veronese: la stazione XII è il preciso modello da cui è tratta questa “Pietà”, con l'aggiunta della spada che trafigge il cuore di Maria. Si veda come riferimento bibliografico "I pittori dell'Accademia di Verona", Antiga Edizioni, 2011. Agostino Ugolini (Verona 1758 - 1824) follower of Compassion Late 18th/early 19th century Oil on canvas 62 x 49 cm

      Lucas Aste
    • Agostino Ugolini (Verona, 1755-1824) I SANTI VINCENZO FERRER, ROCCO, CARLO BORROMEO E ANTONIO
      Feb. 26, 2019

      Agostino Ugolini (Verona, 1755-1824) I SANTI VINCENZO FERRER, ROCCO, CARLO BORROMEO E ANTONIO

      Est: €8,000 - €12,000

      Agostino Ugolini (Verona, 1755-1824) I SANTI VINCENZO FERRER, ROCCO, CARLO BORROMEO E ANTONIO ABATE olio su tela ovale, cm 110x136   SAINT VINCENT FERRER, SAINT ROCH, SAINT CHARLES BORROMEO AND ANTHONY THE ABBOT oil on oval canvas, cm 110x136   Iscrizioni Sul libro aperto i capolettera “A” ed “U” iniziali del pittore Sul retro della tela in basso a destra: “August. Ugolini pinx: / Anno MDCCCXIV” Sul retro della tela in basso a sinistra: “Angelus Locatelli omn. S.S. Archip. / Prior in S. Luca cum sua Paroecia translatus / aere proprio” Sul retro del telaio in alto: “12 Agosto 1814”   Bibliografia D. Zannandreis, Le vite dei pittori scultori e architetti veronesi pubblicate e corredate di prefazione e di due indici da Giuseppe Biadego [ms., 1831-1834], ed. Verona 1891, p. 512; G. Belviglieri, Guida alle chiese di Verona, Verona 1898, p. 130; A.Tomezzoli, Verona, in La pittura nel Veneto. L’Ottocento, tomo I, a cura di G. Pavanello, Milano 2002, pp. 313-314, p. 363 nota n. 26.   Allievo di Giovanni Battista Burato, Agostino Ugolini nel 1775 viene eletto accademico e nel 1786 professore dell’Accademia veronese. Erede del classicismo dei Cignaroli, si distingue nel campo della ritrattistica e della pittura sacra, ricoprendo il ruolo di pittore ufficiale del clero con un fare artistico che si mantiene nel solco della tradizione. La tela qui offerta mostra le ottime capacità tecniche e di disegno dell'artista e il suo costante studio delle opere dei maggiori pittori del Seicento del classicismo romano-bolognese, di cui il Cignaroli, altro suo importante modello, fu raffinato interprete. Si suggerisce un confronto con la pala raffigurante la Madonna col Bambino e Santi, realizzata dall’Ugolini nel 1794 per la cappella Maffei della cattedrale di Verona, ove tutt’oggi è conservata.  

      Pandolfini Casa d'Aste
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