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Giovanni Serodine Sold at Auction Prices

Painter, Platerer, b. 1600 - d. 1630

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    • Attrib. Giovanni Serodine drawing Head of an Old Man
      Apr. 24, 2021

      Attrib. Giovanni Serodine drawing Head of an Old Man

      Est: $400 - $800

      Serodine, Attributed to Giovanni (Italian, Ascone 1600 - Rome 1630), Head of an Old Man, chalk and crayon on tinted paper mounted to a larger sheet, 4 x 3.8 inches, framed in a gilded drawing frame measuring 12 x 12 inches, Provenance: Rifkin Fine Arts, N.Y.; The Estate of Marc and Lillian Raeff, Tenafly N.J.

      Concept Art Gallery
    • PITTORE CARAVAGGESCO ATTIVO A ROMA
      Mar. 07, 2019

      PITTORE CARAVAGGESCO ATTIVO A ROMA

      Est: €3,000 - €5,000

      NEI PRIMI DECENNI DEL XVII SECOLO; Ritratto d'uomo Olio su tela, cm 60X51 Il dipinto reca una tradizionale attribuzione a Giovanni Serodine (Ascona, 1594 o 1600 - Roma, 21 dicembre 1630), riferimento comprensibile per la forte tempra naturalistica dell'immagine. L'artista, formatosi nella bottega paterna dedita alla decorazione a stucco e alla scultura, è in giovanissima età a Roma, dove modellerà il proprio stile sugli esempi del caravaggismo, dialogando con straordinaria autonomia di mestiere con gli esempi di Orazio Borgianni, Carlo Saraceni, Antiveduto Gramatica e con i caravaggisti nordici e francesi. L'esito del ritratto in esame trova altresì riferimenti con le opere romane di Marcantonio Bassetti, anch'esso documentato nella Città Eterna dal 1616 al 1620, per via della simile pittura grassa e di tocco, con gli impasti grumosi e pennellate ruvide. Queste caratteristiche di esecuzione sembrano accomunare non pochi artisti provenienti dal nord Italia, che interpretano, senza tradirne lo spirito, la straordinaria lezione del Merisi. Nel nostro caso, possiamo ben dire che il ritratto sia stato realizzato dal vero, plasmato in virtù della luce che cade dall'alto a sinistra, evidenziando le rughe, la profondità spaziale e l'emotività dello sguardo. Una simile spigliatezza realistica si coglie a esempio nel 'Ritratto d'uomo con barba' di Serodine pubblicato da Gianni Papi (cfr. 'Un nuovo ritratto di Giovanni Serodine', in 'Spogliando modelli e alzando lumi. Scritti su Caravaggio e l'ambiente caravaggesco', Napoli 2014, pp. 197 - 205, fig. 6), anche se la struttura anatomica ed espressiva non distoglie l'attenzione ai volti bassettiani eseguiti nella capitale.

      Wannenes Art Auctions
    • Giovanni Serodine (Ascona 1600 - Roma 1630) , San Gerolamo
      May. 30, 2018

      Giovanni Serodine (Ascona 1600 - Roma 1630) , San Gerolamo

      Est: €50,000 - €60,000

      THIS LOT IS ACTUALLY NOT PROVIDED OF EXPORT LICENCE RELEASED BY CULTURAL HERITAGE In order to participate in this lot please contact us by email as soon as possible writing at flavia@cambiaste.com. WE WILL NOT ACCEPT BIDS COMING FROM ONLINE PLATFORMS, INCLUDING INVALUABLE & AUCTIONZIP. The attainment of the license is at the risk and charge of the buyer and can be requested only after the payment of the lot. olio su tela, cm 63x48, Questo dipinto va ad accrescere le nostre conoscenze su un pittore il cui catalogo è ancora poco assestato, nonostante che al suo autore sia da tempo riconosciuto un ruolo centrale nella storia della pittura italiana del primo Seicento, e in particolare di quella più sinceramente caravaggesca. Artista defilato, come molti maestri dell’area dei laghi lombardi giunti a Roma a cavallo tra Cinquecento e Seicento in cerca di ingaggi, Serodine segue le vie dell’emigrazione verso l’Urbe intraprese dai propri familiari: il padre Cristoforo, mercante di vini e ‘oste’, vi è radicato fin dalla fine del Cinquecento, mentre uno dei suoi fratelli, Giovanni Battista, esercita con qualche successo il mestiere di scultore. Forse, proprio come scultore, Giovanni lo affianca brevemente prima che, nel 1622, sia registrato per la prima volta a Roma come pittore: un mestiere che non abbandonerà più fino alla fine del suo breve percorso biografico, che si può ripercorrere nella più aggiornata sintesi delle nostre conoscenze storico-documentarie sul pittore e la sua famiglia (Serodine nel Ticino, catalogo della mostra [Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate, 31 maggio – 4 ottobre 2015] a cura di G. Agosti e J., Stoppa, Milano 2015, pp. 9-34). Roberto Longhi, attento a tracciare, anche solo per brevi lampi illuminanti, i percorsi stilistici di molti pittori attratti nell’orbita di Caravaggio nei primi trent’anni del Seicento, ha definito il suo profilo e il suo catalogo essenziale, in gran parte ancora oggi da confermare. Tra le righe del suo intervento su Caravaggio e la sua cerchia (1943), in un articolo monografico del 1950 riproposto con minime varianti in un libro dedicato a Serodine nel 1954, emerge la fisionomia di un pittore capace di dialogare, senza timidezze, con il tardo Caravaggio, con Orazio Borgianni, con i neerlandesi a Roma, con Ribera e con Valentin. Questa mezza figura potrebbe facilmente entrare a fare parte di una galleria di vecchi scarmigliati del pittore ticinese: con quella stesura a strappi, sempre vigorosa, mai leziosa, e quella materia mobile e luminosissima, con effetti di luce ‘brucianti’ sul volto. La stesura filamentosa e vibrante con la quale sono realizzate le mani del santo, di una consistenza ruvida e di forte fibra, trovano una perfetta consonanza nell’analogo dettaglio del dottore seduto al centro nel Cristo tra i dottori del Musée du Louvre, un dipinto che è entrato a far parte del catalogo del pittore solo a partire dagli anni Ottanta del Novecento, e di cui si è scoperta la provenienza antica da casa Mattei, una famiglia interessata a Caravaggio e ai suoi seguaci, dove il quadro ora al Louvre era esposto accanto ad altri celebri capolavori del pittore, dal Tributo della moneta oggi ad Edimburgo, al Distacco di San Pietro e San Paolo condotti al martirio della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini. I quadri Mattei sono attestati dai documenti al 1625, e questo dipinto non si dovrebbe allontanare di molto da quella data. Le mani di San Gerolamo afferrano saldamente il teschio con un atto concreto degno di un plasticatore al lavoro davanti ai nostri occhi. Il santo infervorato nella preghiera oscilla nello spazio in equilibrio instabile, flettendo il corpo e la testa all’indietro, per guardare verso il Cielo, ma mantiene solida la presa sul simbolo della vanità della vita terrena, posto di fronte a sé, ma anche al cospetto di chi guarda, come memento. In quel giro d’anni, intorno al 1625, verrebbe da evocare a confronto, per intelligenza compositiva e senso spettacolare dell’arte dello scorcio, Guercino: a cui certo non rimandano invece le stesure strapazzate. Serodine, al contrario del maestro di Cento, interpreta però la luce in senso più propriamente caravaggesco, come ci ricorda il fascio direzionato che attraversa il dipinto irrompendo dall’alto a sinistra. Il carattere espressivo fortemente nordico di questo dipinto è quello di molti quadri del maestro ticinese, anche di quelli più maturi, come il celebre Ritratto di Cristoforo Serodine (1628) conservato a Lugano, avvicinato in molti studi, e a ragione, alle prove di Frans Hals e di Rembrandt. Lì Serodine, dipingendo molto liberamente la figura autorevole e severa del padre, è Rembrandt prima di Rembrandt, come scrisse Longhi nel suo volume del 1954 dedicato al pittore di Ascona. Alessandro Morandotti

      Cambi Casa d'Aste
    • Circle of Giovanni Serodine (1600-1630) - Portrait of a man playing a lute, with goat, donkey, and a parrot on his shoulder
      Jul. 13, 2016

      Circle of Giovanni Serodine (1600-1630) - Portrait of a man playing a lute, with goat, donkey, and a parrot on his shoulder

      Est: £8,000 - £12,000

      Oil on canvas 126 x 100 cm. (49 1/2 x 39 1/4 in) Bears old attribution plaque on the frame inscribed Salvator Rosa. Provenance: Pen Moel, near Chepstow. Please Note: since publication of the condition report this lot has been examined out of the frame. This has revealed the edge of the relining that has been made up around the edges of the entire canvas, approx. 2cm. Some areas of loss of pigment, especially to the centre of the hat. Small scuffs and abrasions consistent with age. Otherwise no significant condition issues. Please contact the picture department on pictures@dnfa.com for any further enquiries

      Dreweatts 1759
    • Giovanni Serodine (Ascona 1600 - 1631 Roma)
      Apr. 14, 2005

      Giovanni Serodine (Ascona 1600 - 1631 Roma)

      Est: €30,000 - €50,000

      attribuito/zugeschrieben Un filosofo/ein Philosoph, rechts unten beschriftet “... TERRIBILI. MORS EST” (terribile è la morta/schrecklich ist der Tod), Öl auf Leinwand, 121,5 x 96 cm, originale cornice dorata del ‘600/originaler, vergoldeter Rahmen des 17. Jahrhunderts, (Wo) Provenienza: collezione privata, Swizzera; Schweizer Privatsammlung Perizia/Gutachten: Prof. Giancarlo Sestieri, 18. febbraio 2005, come opera autografa di Serodine; als eigenhändig von Serodine.

      Dorotheum
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