(Rome 1860–1932) Jerusalem, a View of the Mosque of Omar with the Dome of the Rock, signed, dated G. A. Sartorio Gerusalemme MCMXIX la Moschea di Omar, oil on canvas laid down on cardboard, 60 x 74 cm, framed Provenance: Private Collection, Italy. Exhibited: Venice, XVII Esposizione Biennale Internazionale d‘Arte, 1930, no. 1036. Catalogued and illustrated in: Exhibition catalogue, XVII Esposizione Biennale Internazionale d‘Arte, 1930, p. 46, no. 34 (Lapislazzuli).
In-4° (mm 300x240). Pagine 219, [10], 3 bianche. Fioriture sparse, altrimenti ottimo esemplare, con numerosissime incisioni su zinco in bianco e nero, anche a piena pagina. Cartonato editoriale illustrato. Mancante la custodia editoriale. Restauri lungo le cerniere e ampie tracce d'uso al dorso e ai piatti. Esemplare avanti lettera, firmato dall'Autore e dall'Editore. (1)
Milano, L'Eroica, 1922. In 4°. Legatura editoriale in cartone con custodia, qualche macchia e lievi abrasioni. Illustrato con 219 incisioni calcografiche. Volume numerato con le firme di Ettore Cozzani e Giulio Aristide Sartorio. Nostro esemplare n. 422.
Sartorio, Giulio Aristide (1860 Rome - 1932 ibid., Italian painter, illustrator, screenwriter and film director),"Römische Landschaft mit Schafen",(1860 Rome - 1932 ibid., Italian painter, illustrator, screenwriter and film director), "Römische Landschaft mit Schafen", Pastel on paper, signed and dated lower left G. A. Sartorio 1895, on the reverse stamp Prinzlich Reussisches Privat-Familienfideikommiss Trebschen, no. 59, 26.5 x 62 cm. Provenance: 3rd generation in family ownership. Sartorio, Giulio Aristide (1860 Rom - 1932 ebenda, italienischer Maler, Illustrator, Drehbuchautor und Filmregisseur), "Römische Landschaft mit Schafen", Pastell auf Papier, signiert und datiert unten links G. A. Sartorio 1895, rückseitig Stempel Prinzlich Reussisches Privat-Familienfideikommiss Trebschen, Nr. 59, 26.5 x 62 cm. Provenienz: 3. Generation in Familienbesitz.
Raccolta di 13 incisioni. mm 70/385x125x260. Foglio: mm 480/495x330/370. Una tavola presenta la firma e dedica a Salvadori iscritte a penna e inchiostro di china al margine inferiore. Altre due incisioni sono firmate e datate. Sartorio eseguì i disegni originali a china in più riprese fino alla pubblicazione del volume con il testo di Fausto Salvadori che fu edito nel 1932 col titolo Christus. Rapsodia sacra in tre misteri. Il libro uscì in edizione di lusso a tiratura limitata in beneficenza per l'Assistenza agli Orfani di Guerra Anormali Psichici e anche in edizione economica di formato più piccolo. Le illustrazioni furono stampate con la stessa tecnica che Sartorio utilizzò per Sibilla, ossia incisioni a rilievo su zinco che una volta stampate davano l'effetto di xilografie. Questo procedimento fu ideato dall'artista nei primi anni Dieci perché non abituato a incidere direttamente il legno, ma desiderava ugualmente operare in sintonia con la svolta che la xilografia stava intraprendo anche in Italia attraverso l'adozione di linguaggi sempre più sintetisti ed espressionisti che sulle pagine de "L'Eroica" portò alla cosiddetta "secessione" dagli eccessi calligrafici del Liberty e dal neo-rinascimentalismo. La trasposizione a rilievo su zinco con effetto xilografico delle chine consentiva all'artista la semplificazione delle immagini nel rapporto bidimensionale del bianco e nero e la sua passione fotografica contribuiva al moderno taglio compositivo di molte rappresentazioni, utile a esaltare il carattere drammatico delle scene. (13)
Raccolta di 32 disegni originali a tempera su carta, in buona parte applicati su cartoncini e recanti didascalie manoscritte. mm 140/320x100/245. Quattro siglate "G.A.S:" lungo il margine dell'opera. Si tratta della maggior parte delle illustrazioni nel testo e fuori testo per Le feste romane di Ruggero Bonghi, edito a Milano da Hoepli nel 1891. Il libro offre una descrizione dettagliata, divisa per ogni mese dell'anno, delle feste e le celebrazioni religiose romane antiche come le Saturnali, le Lupercali, le Calende e molte altre dalla fondazione di Roma fino alla fine dell'Impero romano. Bonghi fu un illustre politico e letterato italiano, deputato e ministro dell'istruzione durante il governo Minghetti. La difformità stilistica dei disegni porta a ipotizzare che a Ugo Fleres spettino solo vari capilettera e poco più, mentre le illustrazioni destinate alle tavole fuori testo e buona parte delle testate siano di mano di Giulio Aristide Sartorio anche se il suo monogramma compare solo in alcune. Ugo Fleres, noto poeta, scrittore e critico nonché direttore della Galleria d'Arte Moderna di Roma per numerosi anni, aveva frequentato a Napoli lo studio di Domenico Morelli ed era anche un abile disegnatore. Amico di Giovanni Verga, Luigi Capuana e Luigi Pirandello, illustrò Le Elegie romane tradotte da quest'ultimo e pubblicate nel 1896 dall'editore Giusti. È indubbio che la collaborazione di Sartorio costituisca l'aspetto più rilevante nell'impresa illustrativa, malgrado questo suo contributo sia sfuggito finora ai riflettori dei massimi esperti, forse perché ritenuto di minore importanza sia rispetto al suo antecedente contributo "bizantino" all'editio picta dell'Isaotta Guttadauro di Gabriele d'Annunzio (1886) che ad altri lavori più maturi e significativi come Christus e Sibilla di parecchi anni successivi. L'edizione a stampa delle Feste romane inoltre non rende giustizia alla qualità dei disegni originali oggi rinvenuti per la prima volta consentendoci quindi di apprezzarne maggiormente il valore e soprattutto alcune caratteristiche molto interessanti relative a una fase cruciale nell'evoluzione dell'arte sartoriana. Nel 1889 l'artista aveva intrapreso un viaggio a Parigi accompagnato da Francesco Paolo Michetti che gli aveva fatto conoscere la pittura di paesaggio della scuola di Barbizon, con lo scopo di aprirgli nuovi orizzonti oltre il formalismo della cultura accademica e pompier da cui era ancora in parte condizionato. Nell'anno seguente, durante il soggiorno abruzzese ospite di Michetti a Francavilla a Mare, Sartorio veniva spinto dall'amico a ritrarre dal vero scorci di campagna e nacque una serie di pastelli lunghi e stretti dall'orizzonte ribassato il cui taglio caratteristico lo si ritrova anche in alcune illustrazioni per le testate delle Feste romane. L'argomento del libro di Bonghi conferiva una valenza ancor più nobilitante alla percezione panica e nostalgica che l'artista aveva della campagna romana sentita come "teatro del più grande impero del mondo" e memoria leggendaria delle sue antiche glorie. Due tra le illustrazioni per le tavole di dimensioni più grandi risultano eseguite al verso di frammenti del manifesto pubblicitario per l'amaro Corfinium realizzato con erbe aromatiche del Gran Sasso e della Maiella. Michetti aveva ideato il disegno con figure vascolari greche per l'etichetta della bottiglia e probabilmente spettò a lui anche l'esecuzione del manifesto, pur non essendo firmato. Pertanto questa coincidenza fa ipotizzare che le illustrazioni per Le feste romane siano state realizzate da Sartorio proprio a Francavilla in stretta vicinanza con il pittore abruzzese. Nelle illustrazioni fuori testo si ritrovano inoltre alcuni elementi di particolare rilievo come nella tavola raffigurante il flamine quirinale e le vergini vestali in cui compare, forse per la prima volta, la statua di Artemide Efesia conservata al museo archeologico nazionale di Napoli, un topos simbolico particolarmente significativo che Sartorio pose al centro del dipinto dal titolo Gli uomini e le chimere, una grande tela di oltre otto metri, sul modello della precedente opera I figli di Caino premiata a Parigi nel 1889. Secondo la descrizione che ne fece proprio Ugo Fleres nel 1890 questa prima versione ritraeva la Diana di Efeso come un idolo primitivo circondato da uomini e donne nudi immersi nel sonno. Non soddisfatto del risultato, Sartorio rifece poi a Weimar il celebre dipinto Diana d'Efeso e gli schiavi ultimato nel 1899 e oggi alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Nella tavola delle donne latine che compiono il rito di lavare la statua di Venere, la figura femminile sulla sinistra con un vaso tra le mani si ritrova in modo quasi palmare, sempre all'estrema sinistra, nel trittico Le vergini savie e le vergini stolte commissionato a Sartorio da conte Primoli nel 1890 e di essa potrebbe costituire l'antecedente. Anche la teoria processionale di vergini recanti ghirlande per la festa di Flora delineata in un'altra tavola del libro rivela qualche similarità con il suddetto trittico che rappresenta la prima decisiva svolta simbolista nell'arte di Sartorio, in parallelo con la formulazione di una nuova concezione spirituale della natura attraverso il cosiddetto "paesaggio stato d'animo", trasmessa da Nino Costa agli affiliati del gruppo romano In Arte Libertas a cui l'artista aderì a partire dal 1890. Questi due aspetti sono percepibili anche nelle illustrazioni delle Feste romane particolarmente permeate dall'aura sacrale del mondo classico antico, congeniale alla passione antiquaria dell'artista che frequentava i musei ed era appassionato di storia e archeologia greco-romana. In alcune tavole infine si possono scoprire certi accenti decorativi attraverso le pose euritmiche di giovinetti nudi o seminudi dai corpi agili e longilinei in cui pare riaffiorare qualche ricordo di Fortuny e che costituiranno in futuro una tipica cifra sartoriana. Sempre Ugo Fleres definiva a quel tempo l'artista amico come uno "sceglitore sapiente, assimilatore felice, ricco d'un patrimonio d'immagini e di nozioni che lo fanno dipingere piuttosto con aristocratica delizia, anziché con schietta commozione" (U. Fleres, Prima esposizione della città di Roma, in "Archivio Storico dell'Arte", V-VI, 1890, p. 243). La stessa tecnica a grisaille delle illustrazioni originali a tempera, forse utilizzata perché più adatta per la riproduzione fotomeccanica tramite i cliché monocromatici, prelude a una scelta estetica che Sartorio applicò diversi anni dopo ai grandi pannelli decorativi come il Fregio della Sala del Lazio, realizzato nel 1906 per l'Esposizione Internazionale del Sempione. (32)
pen and brown ink on paper of the Biennale di Venezia decorated with moeca 219 x 126 mm signed lower right with ink stamp: GIULIO ARISTIDE SARTORIO ink stamp lower left: SG LITERATURE Master Drawings. Disegni e Bozzetti, exhibition catalogue, curated by F. Gannini, Salamon & Co, Milan 2011, pp. 50-51.
In-4° (mm 305x250). Pagine 219, [10], 3 bianche. Ottimo esemplare marginoso, con numerosissime incisioni su zinco in bianco e nero, anche a piena pagina. Es. n. 119 su una tiratura di 1333 esemplari. Cartonato editoriale illustrato con impressioni a colori ai piatti e al dorso. Assente la custodia editoriale, restaurata la cuffia superiore. SI AGGIUNGONO: Due incisioni, corrispondenti alle pagine 28 e 29 dell'opera, montate in cornici di dimensioni mm 350x240 e una lettera dattiloscritta di Ettore Cozzani di presentazione dell'opera. (4)
Figure pulled by lions; China on paper, 16.5 x 22.5 cm, on the back label "Shepherd Gallery New York" Stamp of legacy "Giulio Aristide Sartorio" Origin: 'Shepherd Gallery New York' private collection
Giulio Aristide Sartorio Rome 1860-Rome 1932 Rapide of the Aniene signed and dated on the bottom right: G.A. Sartorio Tivoli 1904 pastels on paper 28x45 cm - in frame 52.5x69.5 cm
[PAX MUNDI]: [EUROPE] Selection of Autograph Statements Signed by a variety of famous European individuals, each one page, large folio, various places and dates, including Giulio Aristide Sartorio (1860-1932) Italian painter and film director, stating, in full, 'I have seen what peace truly is in the colonies of birds that live on the Pacific Islands; after prolonged moaning, instead of engaging in a conflict, the opponents would swarm to one side and the other. When men give wings to the spirit and become angels of God in the kingdom of Justice, the task of the League of Nations shall have been completed'; Dionisio Anzilotti (1867-1950) Italian jurist and judge of the Permanent Court of International Justice, stating, in part, 'As desirable as world peace is, there is something more desirable yet, without which peace has no value: that is justice…..it seems to me neither wise nor worthy to assess the means of guaranteeing peace without first having ensured the means of achieving justice'; David van Embden (1875-1962) Dutch politician; Frans Beelaerts van Blokland (1872-1956) Dutch politician and diplomat; Thanassis Aghnides (1889-1984) Greek barrister and diplomat; Nikolaos Politis (1872-1942) Greek politician and diplomat who served as Greek Minister of Foreign Affairs 1916-20, 1922; Giovanni Ciraolo (1873-1954) Italian lawyer, journalist and politician, nominated for the Nobel Peace Prize in 1928, stating, in full, 'Peace shall crown the efforts of men of goodwill when they apply themselves not only to drafting formal treaties, but also to founding the family of nations based on international mutualism and distributive justice'; Giacomo Paulucci di Calboli (1887-1961) Italian ambassador, Under Secretary-General of the League of Nations 1927-32; Alberto de Marinis Stendardo (1868-1940) Italian General and politician; John Loudon (1866-1955) Dutch diplomat and politician who served as Minister of Foreign Affairs 1913-18; Willem van Eysinga (1878-1961) Dutch diplomat and jurist who served as a judge on the Permanent Court of International Justice 1931-45; Julius Curtius (1877-1948) German politician who served as Foreign Minister of the Weimar Republic 1929-31 etc. Some light age wear, generally about VG, 23 The present statements were prepared for publication in the Pax Mundi book; an anthology of sentiments on peace published in Switzerland by the World League for Peace. Between 1925 and 1932 many notable persons from around the world were asked to comment on the prospects of world peace and the volume included contributions from Marie Curie, Guglielmo Marconi, Albert Einstein, Rabindranath Tagore and many others.
oil on canvas panel 39.5 x 53.5 cm signed lower right: G. A. Sartorio / ad Icilio Feliciani / affettuosamente On the back, on the support, Winterstein printed tag with reference number written in pen (41); old reference number. Attached declaration of authenticity on photograph signed by Maurizio Fagiolo dell'Arco dated 1982; declaration of authenticity by the Giulio Aristide Sartorio Archive signed by Michela Sartorio dated 6/12/2022. The photographic documentation of the work has been inserted in the Sartorio Archive for the general catalog of the artist's production. Here following in its entirety the authenticity declaration signed by Maurizio Fagiolo dell'Arco dated 1982: "This important piece evidently belongs to the period when Sartorio, painter of international fame, is called as professor of the Academy of Fine Arts in the city of Weimar. This is confirmed by the Nordic customs and environment, besides the technique, which is a clever mimesis of photography. Often Sartorio these days it even recurs as a preparation for some of his lithographs, tracing them, with photographic negative effect (see for example one of his Self-portrait on horseback from the Weimar era, published in the catalog Dannunzian painters, Rome 1978, edited by M. Fagiolo and M. Marini. For this period, fundamental in his artistic research, please see my text in the Giulio Aristide Sartorio catalog, Roma Accademia di San Luca 1980. It's a very effective and very significant: the sketches (absolutely photographic) and then the realization of The Gorgon and the heroes and Diana Ephesina among the slaves (today in the National Gallery of Modern Art in Rome). Similar works painted in these four years (before returning to Italy with the new century) can be found in the great exhibition dedicated to Sartorio by the "Royal Academy Italy" a year after the death with a preface by Guglielmo Marconi, even in the Galleria Borghese. Today Sartorio's fame is certainly not at those levels, but his official painting is definitely returning to the attention of history, but also experimental (as demonstrated, among other things, by this picture)."
GIULIO ARISTIDE SARTORIO (Rome, 1860 - 1932) Landscape with flock Crayon on paper, 35 x 46 cm Signed lower right: G. A. Sartorio Excellent conditions, framed with glass and passepartout
Rome, 1860 - 1932, h. 27 cm., podded and chiseled body with a neoclassical figure, floral and vegetable motifs, shaped handle, weight 1.783 gr. authenticity certificate by his wife Marga Sevilla on photograph. Provenance: Rome, Petochi Collection
Sartorio, Giulio Aristide - Sartorio, Giulio Aristide. Lettera autografa firmata, due pagine in 8°, indirizza al ‘Caro Previati’ cui Sartorio scrive che ‘non è impossibile che il tuo quadro Egloga entri in discussione per l’acquisto con l’ammontare del lascito Mueller. Io sò, per aver fatta parte più volte della commissione, che si deliberano gli acquisti il giorno stesso dell’adunanza che è composta metà di artisti italiani, metà di artisti tedeschi e dell’ambasciatore tedesco’. Qui chiede il prezzo dell’opera rammentandosi ‘le angosciose trattative per la vendita del “Carroccio” allo Stato’.
Sartorio, Giulio Aristide - Sartorio, Giulio Aristide. Lettera autografa firmata, due pagine in 8°, da ‘Roma 28 luglio’. L’artista scrive a ‘Caro Bistolfi, le compere procedono poco incerte … Su Rodin ci fu uno sbaglio nel telegramma, egli domanda del busto 1.800 Lire ... Da Klimt si aspetta l’arrivo del nuovo quadro. Abbiamo offerto £ 4.000 per il quadro del Sorolla’. Tanti grandi nomi e, rispetto ad oggi, piccoli prezzi!
Guilio Aristide Sartorio (1860 - 1932), landscape with gnarled tree overlooking the coast, signed and dated lower right G A Sartorio, Roma 1892, pastel, 20cm x 57.5cm A private London residence. No visible tears or repairs.
GIULIO ARISTIDE SARTORIO (?) (Roma 1860 - 1932) Podestà Stemma inciso su carta marrone, cm. 10 x 10 Iscrizione 'Accademia di San Luca', in basso Firma incisa in basso In cornice
GIULIO ARISTIDE SARTORIO (Roma, 1860 - 1932) Ox and horsey, 1920 Brown ink on paper, 28 x 21,5 cm Signed and dated lower right: Sartorio, 1920 Excellent conditions, framed with glass
GIULIO ARISTIDE SARTORIO (Rome, 1860 - 1932) A watercolor and two drawings: Table spread, 1884; Child with net; Woman with winged statue Watercolor on paper: 21 x 29 cm, Ink drawing: 15 x 50 cm; Pencil drawing on paper: 18 x 13,5 cm Table spread: sign and year bottom right “Sartorio 1884”, with authentication by G A. Sartorio archive Table spread: fair conditions, tape marks, framed with glass and passepartout; Child with net: good conditions, tape marks, framed with glass; Woman with winged statue: good conditions, tape marks, framed with glass
GIULIO ARISTIDE SARTORIO (Rome, 1860 - 1932) Study for head of a Lioness Oil on board, 23,5 x 13,5 cm Signed lower right: G.A.S. Good conditions, framed without glass
GIULIO ARISTIDE SARTORIO (Rome, 1860 - 1932) Oxen at rest Mixed media, 39 x 59 cm Signed lower center “G.A. Sartorio” Good conditions, framed with glass and passepartout
(Roma 1860 - 1932) "Una corvè sul Pasubio" XVIII-III-MCMXVIII pastelli colorati su carta applicata a cartone (cm 37x57) Firmato, titolato e datato in alto a sinistra Al retro: iscrizione In bella cornice dell'epoca Esposizioni Milano, Galleria Pesaro, Mostra Personale di Giulio Aristide Sartorio, 1921 Bibliografia T. Sacchi Lodispoto, La promozione delle arti: regesto delle sposizioni, in G. Berardi (a cura di), Sartorio. Mito e modernità , Roma, 2013, p. 102
Fotoincisione in sanguigna. mm 130x170. Margini di pochi mm oltre la battuta. Firmato nell'inciso in basso verso destra. Si tratta del più bell'ex libris realizzato da Sartorio per il Vate. Provenienza: Archivio Ettore Cozzani. Bibliografia: Giulio Aristide Sartorio, catalogo della mostra, Roma, De Luca, 1980, pp. 85-86, n. 95; V. Salierno, Gli ex-libris di Sartorio per Gabriele D'Annunzio, "L'Esopo", 1981, 11, pp. 29-34. (1)
tempera on paper traces of signature in the lower right corner EXHIBITIONS Rome, Prencipe Gallery, 2019. LITERATURE Un coup de coeur. Grafica tra Italia e Francia dalla raccolta di Bruno Mantura, exhibition catalog edited by T. Sacchi Lodispoto, S. Spinazzè, Rome, Galleria Prencipe, 14 February - 16 March 2019, p. 75 n. 26.
GIULIO ARISTIDE SARTORIO Roma, 1860 - 1932 Study for a decoration of the frieze of the Parliament, around 1908 Oil on canvas, 60 x 80 cm Signed lower left: G. A. Sartorio “It is an unfinished sketch in drawing and coloring that quickly fixes the attitudes and movements of figures” (Anna Maria Damigella). LITERATURE AND EXHIBITED: “Giulio Artistide Sartorio. Figura e decorazione”, curated by B. Mantura and A. M. Damigella, Sala della Regina, Palazzo di Montecitorio, 2nd February - 11 March 1989, Rome, Franco Maria Ricci Editore, n° 36. PROVENANCE: Velletri Collection Very good condition Framed without glass
Giulio Aristide Sartorio Sibyl copy of the special edition of the poem "Sibyl" published in. n. 32-33 of "L'Eroica"; published in L. Eller "The Sibyl of Sartorio. A masterpiece of Italian publishing" Rome 2013, accompanied by the expertise, framed. 30 x 22.5 cm
Giulio Aristide Sartorio Sibyl copy of the special edition of the poem "Sibyl" published in. n. 32-33 of "L'Eroica"; published in L. Eller "The Sibyl of Sartorio. A masterpiece of Italian publishing" Rome 2013, accompanied by the expertise, framed. 30 x 22.5 cm
Giulio Aristide Sartorio Sibyl copy of the special edition of the poem "Sybil" published in. n. 32-33 of "L'Eroica"; published in L. Eller "The Sibyl of Sartorio. A masterpiece of Italian publishing" Rome 2013, p. 49, accompanied by the expertise, framed. 30 x 22.5 cm
Roma, 1860 - 1932 Studio accademico per giovinetto ignudo disteso Firmato G A Sartorio e dedicato all'amico Giorgi in basso al centro All'amico Giorgi G. A. Sartorio, numerato in alto a destra: 'G. P. = A. 8 Olio su tela, cm 74,5X147,5 Provenienza: Studio Sartorio, Roma, ab initio Collezione Conte Pietro Giorgi, Roma Per discendenza, gli Eredi, Roma. Pubblicazioni: B Mantura, A Damigella, Giulio Aristide Sartorio, figura e decorazione, Roma, Palazzo di Montecitorio, 2 febbraio 11 marzo 1989, pag. 15 (fotografia del dipinto), ed inoltre, pagg. 29 ; 37 (Lettere da Parigi) e ancora, pagg. 38 ; 41 (Lettere da Roma) Il Conte Pietro Giorgi fu amico, mecenate e collezionista di Sartorio. Nel suo corposo archivio erano conservati una serie di documenti, tra cui un gruppo di dieci interessantissime lettere autografe del Maestro inviate al Giorgi da Parigi a partire dal 1884, che rappresentano un fascinoso affresco dell'ambiente artistico e letterario del tempo (oggi conservate con tutto l'archivio allo G.N.A.M.). L'amicizia con il Conte Giorgi, come si rileva chiaramente da queste lettere, doveva quindi essere profonda e solida. Va qui ricordato come intorno al Conte, si muovevano artisti come Onorato Carlandi, Enrico Coleman, Alessandro Morani, Josè Villegas e altri, e che egli era sempre pronto ad aiutare con l'acquisto di loro opere destinate così a confluire nella sua collezione, al punto che aveva ospitato la prima edizione della Mostra In Arte Libertas, tenutasi nel 1886. Proveniente da una famiglia di artisti, portava il classicismo nell'anima e lo dimostrì sia ispirandosi al verismo michettiano nell'età giovanile sia nel lirismo preraffaelita dell'età adulta. Fu un autentico accademico, secondo il parere della critica moderna, un pittore coinvolto nelle forme letterarie classicheggianti, ma anche disegnatore elegante di gusto plastico.
3 dipinti su vetro. Attribuibili per stile a Giulio Aristide Sartorio o ad artista della sua cerchia e dannunziana. Alcyone è la raccolta di liriche di Gabriele d'Annunzio pubblicata nel 1903 e in una delle più celebri poesie ivi contenute, La morte del cervo, un mitico centauro, dopo aver schiantato ed ucciso il cervo (Il super-uomo che schiaccia l'essere inferiore) appare al poeta "bellissimo: in ogni muscolo, gli fremeva una vita inimitabile". Il raffinato scrittore era ben consapevole di quanta "forza ferina" fosse necessaria per modellare i suoi ricercatissimi versi. Descrivendo la genesi de La morte del cervo, sosteneva di essere stato condotto da un prepotente istinto mimetico ( un "dèmone mimetico" ) a metamorfosarsi nel centauro: "Ora m'imbestio. Di non so che divina bestialità m'inebrio, e di non so che semìfera poesia pasturata dell'erbe di Circe [...] è la lotta del centauro e del cervo, nella pineta tirrena, in riva al Serchio. Abbattutosi nel cervo appostato dal cacciatore, il bimembre lo assale, lo espugna e lo uccide. [...] Una specie di dèmone mimetico mi possiede. La sua veemenza mi respinge dalle mie carte, mi prende, mi tiene". La morte del cervo ispirò lo scultore Clemente Origo che realizzò un gruppo bronzeo in onore del quale D'Annunzio pubblicò nel 1907 il libretto in edizione limitata fuori commercio La resurrezione del centauro con xilografie di Adolfo de Carolis, dove scriveva: "Ecco che il medesimo impulso, onde fu generato il poema lirico del centauro e del cervo in lotta, si propaga allo statuario... Questo divinò e attuò un artefice romano dal pollice potente e sprezzante, Clemente Origo...". Al Vittoriale è conservata una coppa in vetro decorata a smalto della Manifattura Borvier con raffigurazioni ispirate a La morte del cervo, pezzo unico realizzato per D'Annunzio, mentre Francesco Dal Pozzo fu autore di un bellissimo arazzo ricamato ispirato al soggetto. Ci pare lecito ipotizzare che anche questi vetri dipinti potessero essere destinati al poeta. (3)
copy of the special edition of the poem "Sibyl" published in. n. 32-33 of "L'Eroica"; published in L. Eller "The Sibyl of Sartorio. A masterpiece of Italian publishing" Rome 2013, accompanied by the expertise, framed.
copy of the special edition of the poem "Sibyl" published in. n. 32-33 of "L'Eroica"; published in L. Eller "The Sibyl of Sartorio. A masterpiece of Italian publishing" Rome 2013, accompanied by the expertise, framed.
copy of the special edition of the poem "Sybil" published in. n. 32-33 of "L'Eroica"; published in L. Eller "The Sibyl of Sartorio. A masterpiece of Italian publishing" Rome 2013, p. 49, accompanied by the expertise, framed.
Ink on paper, with the artist's inkstamp lower right, with label from Shepherd Gallery, NY. 8 1/4 x 6 3/4 in. (sheet), 14 x 13 in. (frame). John Richardson: A Scholar Collects
oil on canvas PROVENANCE Rome, “Alice” collection; Rome, private collection. LITERATURE F. Benzi (edited by), The Liberty in Italy , Milan 2001, p. 198 (illustrated)