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Enea Talpino Sold at Auction Prices

Painter, b. 1565 - d. 1626

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  • Enea Salmeggia, il Talpino (Nembro 1565-1570 - Bergamo 1626)
    Feb. 25, 2025

    Enea Salmeggia, il Talpino (Nembro 1565-1570 - Bergamo 1626)

    Est: €4,000 - €6,000

    Enea Salmeggia, il Talpino (Nembro 1565-1570 - Bergamo 1626) Cristo portacroce Olio su tela 51 x 67 cm Si ringrazia il professore Michele Danieli per aver studiato l'opera e fornito l'attribuzione. Di formazione bergamasco-bresciana, Il Talpino, non fu esente da suggestioni venete, arricchite dall'attenzione per il manierismo romano grazie ai contatti coi Campi e Camillo Procaccini. Si ipotizza un suo lungo soggiorno a Roma, mentre pare accertato che Enea fu a Milano, attivo nella bottega di Simone Peterzano. Operò a Bergamo e a Milano, con un linguaggio caratterizzato da un ricercato sentimentalismo, tradotto pittoricamente con un'ambientazione soffusa e una resa vellutata. Fu coetaneo ed amico di Gian Paolo Cavagna e Francesco Zucco, con i quali formò dei sodalizi professionali. Enea Salmeggia, il Talpino (Nembro 1565-1570 - Bergamo 1626) Christ Carrying the Cross Oil on canvas 51 x 67 cm We thank Professor Michele Danieli for studying the artwork and providing the attribution.

    Lucas Aste
  • Enea Salmeggia 1558 Bergamo-1626 Bergamo Ecce Homo
    Jun. 13, 2024

    Enea Salmeggia 1558 Bergamo-1626 Bergamo Ecce Homo

    Est: €10,000 - €15,000

    reca al retro sigilli in ceralacca rossa e numeri di vecchio inventario sul telaio e sulla cornice L’attribuzione è stata confermata oralmente dal Prof. Francesco Frangi su base fotografica

    Cambi Casa d'Aste
  • SALMEGGIA ENEA
    Mar. 01, 2022

    SALMEGGIA ENEA

    Est: €7,000 - €7,800

    SALMEGGIA ENEA (1558-1626) 'Sant'Eusebia' olio f.to e d.to 1610 cm. 55x70

    Aste Boetto SRL
  • Enea Salmeggia detto il Talpino (Bergamo 1558-1626), Cristo portacroce
    Dec. 11, 2020

    Enea Salmeggia detto il Talpino (Bergamo 1558-1626), Cristo portacroce

    Est: €3,000 - €5,000

    olio su tela, cm 78x62, Sulla formazione del Salmeggia, avvenuta intorno al nono decennio del Cinquecento, non ci è pervenuta alcuna traccia. Avvolto nell'ombra rimane anche il suo probabile viaggio di studio a Roma, ricordato dalle fonti ottocentesche, e il legame che dovette legarlo alla bottega di Simone Peterzano. Attiratosi la nomea di "Raffaello bergamasco", fu pittore eminentemente religioso, sospeso tra le istanze naturaliste della Lombardia di fine secolo e l'esigenza di ricondurre a canoni di chiara leggibilità e comprensione le intricate iconografie tardo-manieriste, come volevano i dettami della Controriforma.

    Cambi Casa d'Aste
  • ENEA SALMEGGIA detto IL TALPINO
    Mar. 07, 2019

    ENEA SALMEGGIA detto IL TALPINO

    Est: €7,000 - €10,000

    (Nembro, 1565/1570 - Bergamo, 1626) Madonna del Rosario con i Santi Domenico, Caterina e Martino vescovo Olio su tavola, cm 35X23 Esposizioni: Cesena, Galleria Comunale d' Arte, La Natura e la Grazia, 30 Giugno - 9 Settembre 2012 Bibliografia: M. Pulini, 'La Natura e la Grazia', catalogo della mostra a cura di M. Pulini, Cesena 2012, pp. 44 - 45, n. 5 Il dipinto, la cui prima attribuzione si deve a Ugo Ruggeri, è una aggiunta significativa al catalogo di Enea Salmeggia, in quanto modelletto della pala firmata e datata nel 1611 realizzata per la Chiesa di San Martino a Nembro, suo paese natale (fig. 1). Del pittore possediamo scarne notizie biografiche, non sappiamo ad esempio dove e come avvenne la sua formazione, verosimilmente svolta a Bergamo, mentre la prima opera nota è la 'Pietà con i Santi Sebastiano e Rocco' datata 1589 di Riva di Solto. Dell'anno successivo sono il 'Battesimo di Cristo' della chiesa di Sant'Agata al Carmine e lo stendardo della chiesa di San Lazzaro, opere che denotano l'influenza di Giovan Battista Moroni e suggestioni venete ma, cosa più importante, attestano il precoce successo del loro autore. Infatti, l'ancor minorenne Salmeggia, nel 1594 in presenza del padre riceve l'incarico di eseguire le ante per l'organo della basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo (Ruggeri, 1978, pp. 250 s.) e fu in questa occasione che conobbe Camillo Procaccini e iniziò il suo interesse verso le novità milanesi. Si avverte ancor più questo mutamento di gusto nell'Annunciazione della Certosa di Garegnano (1596), dettata dalla comunanza con Simone Peterzano e il suo insegnamento a far proprie le istanze naturalistiche unitamente a creazioni di immagini didatticamente efficaci. Insegnamenti indubbiamente appresi al meglio, visto che nel luglio del 1598 la fabbrica del duomo di Milano gli commissionò la pala raffigurante il Matrimonio della Vergine. Da questo momento in avanti, l'artista produrrà opere 'iconograficamente impeccabile e chiare, nella quale interpreta le esigenze di decoro e chiarezza narrativa avanzate inizialmente negli scritti di Ludovico Dolce e Giovanni Andrea Gilio e che avevano trovato infine espressione nei trattati di Carlo Borromeo e Gabriele Paleotti' (Paolo Peblani 2017). In questi anni il pittore fu attivissimo nella capitale lombarda ed è quindi significativo che nel 1611 licenzi la Pala per il paese natio, quasi un dono o un sentito apprezzamento da parte della sua comunità. Per quanto riguarda la peculiare tecnica a Grisaille del bozzetto in esame, sappiamo che è una prassi progettuale che Salmeggia ha impiegato, come documenta il modelletto conservato all'Accademia Carrara a Bergamo, in cui si può notare una simile formula narrativa. Quel che emerge analizzando con attenzione il dipinto è la peculiare erudizione figurativa lombarda, ma si avvertono altresì, tracce di una cultura più ampia che Salmeggia deve aver appreso nel corso di viaggi mai adeguatamente indagati e che forgiarono la sua complessa e colta vena creativa. Si ringrazia Simone Facchinetti per aver confermato l'autografia a Enea Salmeggia Bibliografia di riferimento: U. Ruggeri, 'Enea Salmeggia detto Talpino. Rassegna e studio dell'opera pittorica e grafica', Bergamo 1966, ad vocem U. Ruggeri, 'Enea Salmeggia', in 'I pittori bergamaschi dal XIII al XIX secolo, Il Cinquecento', IV, Bergamo 1978, pp. 247-385 'Il Seicento a Bergamo', catalogo della mostra, Bergamo 1987, ad vocem

    Wannenes Art Auctions
  • ENEA SALMEGGIA detto IL TALPINO
    Nov. 29, 2018

    ENEA SALMEGGIA detto IL TALPINO

    Est: €10,000 - €15,000

    (Salmezza, Nembro, 1570 circa - Bergamo, 1626) Ritratto di giovane gentiluomo Olio su tela, cm 186X107 Bibliografia: S. Facchinetti, 'Quaderni di Archivio Bergamasco', 10/11, 2016-1017, p. 150 S. Facchinetti, 'Inediti bergamaschi', Bergamo 2017, p. 12 Il dipinto è una aggiunta significativa al catalogo di Salmeggia, pittore particolarmente raro nel genere del ritratto. Il giovane gentiluomo posa in un interno, arricchito solo da un tavolo coperto da un tappeto di velluto rosso, bordato con frange dorate. L'elemento di arredo è funzionale solo a fornire un punto di appoggio al modello durante i lunghi tempi di posa. Si conosce un disegno di Salmeggia presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, preparatorio per un ritratto a figura intera (fig. 1), ugualmente ambientato in un interno, con un tavolo usato allo stesso scopo (Ruggeri 1966, p. 69, n. 62). Il pittore ha cercato di creare un effetto scenografico tramite le cortine di tende tirate, uno stratagemma che doveva sollecitare sorpresa nell'osservatore. Il giovane indossa un corsaletto, completo di bracciali. L'armatura leggera si completa con i guanti ferrati ed un elmo aperto (bergognotta) decorato con un cimiero di piume, appoggiati per terra. L'assenza della resta sul petto indica che l'armatura era impiegata nella barriera, un gioco in uso nei tornei del tempo che non aveva carattere cruento ma solo dimostrativo dell'abilità alle armi tra due contendenti. I tratti fisionomici del giovane sono piegati a una forma di peculiare stilizzazione che trova dei paralleli nella produzione pittorica di Salmeggia che supera il 1600. Il suo ritratto più antico è 'Il Suonatore di spinetta' della collezione Koelliker del 1592, in cui il pittore si pone in una linea di continuità con quella di Sofonisba Anguissola (F. Frangi, 'Dipinti lombardi', sl 2004, pp. 10-12). In una fase sicuramente successiva, già oltre la soglia del secolo, si pone il 'Ritratto di gentiluomo con libro' dell'Accademia Carrara a Bergamo (Ruggeri 1978, p. 298, n. 18). Un'opera che è quasi contemporanea al firmato 'Ritratto di gentiluomo' (fig. 2), già in collezione Moroni a Bergamo (M. C. Rodeschini, in 'Il Seicento a Bergamo', sl 1987, p. 229, n. 60), probabilmente la testimonianza più notevole di Salmeggia nel genere. In quest'ultimo caso si tratta di un¿opera (databile intorno al 1610) in cui è più evidente il confronto con la prestigiosa tradizione moroniana, almeno nell'ambientazione all'antica (Frangi 2002, p. 41). Nel nostro ritratto si avverte una forte spinta all'idealizzazione del modello dai tratti ispirati da una idea di bellezza. Sono gli stessi principi che avevano impegnato Salmeggia nel versante teorico, convincendolo a un recupero sempre più esplicito della tradizione antica, da Raffaello a Leonardo a Bernardino Luini. Questo tipo di orientamento trovava una parallela alleanza nelle contemporanee scelte estetiche di Federico Borromeo. Proprio il sensibile allontanamento da una matrice naturalistica permette di confrontare il nostro ritratto anche con la coeva produzione pubblica. In particolare, si avvertono forti somiglianze con le opere del terzo decennio del Seicento, dal 'Martirio di Sant'Agata' in Sant'Agata nel Carmine a Bergamo (datata 1620), al 'Martirio di San Alessandro' in San Alessandro in Colonna sempre a Bergamo (datata 1623). Le fonti segnalano diversi ritratti di Enea Salmeggia finora non rintracciati. Due ritratti di gentiluomo erano presso i conti Lupi a Bergamo, un altro, il 'Ritratto di Francesco Rota (cavaliere di Malta)', era custodito presso la casa Rota a Bergamo (Ruggeri 1978, p. 334, nn. 346, 348). Tuttavia, le indicazioni sono troppo sommarie e generiche per permetterci di dare una identità storica al nostro ritratto di giovane gentiluomo. Bibliografia citata: U. Ruggeri, Enea Salmeggia detto Talpino. Rassegna e studio dell?opera pittorica e grafica, Bergamo 1966. U. Ruggeri, Enea Salmeggia, in I pittori bergamaschi dal XIII al XIX secolo, Il Cinquecento, IV, Bergamo 1978, pp. 247-385. Il Seicento a Bergamo, catalogo della mostra, Bergamo 1987.

    Wannenes Art Auctions
  • ENEA SALMEGGIA, CALLED IL TALPINO (SALMEZZA CIRCA 1565-1626 BERGAMO) Saint John the E
    Jul. 03, 2018

    ENEA SALMEGGIA, CALLED IL TALPINO (SALMEZZA CIRCA 1565-1626 BERGAMO) Saint John the E

    Est: £8,000 - £12,000

    ENEA SALMEGGIA, CALLED IL TALPINO (SALMEZZA CIRCA 1565-1626 BERGAMO) Saint John the Evangelist; and Saint Bartholomew traces of black chalk, oil on paper, laid down on panel 12 x 4 7/8 in. (30.5 x 12.3 cm) a pair (2)

    Christie's
  • Ambiente di. Cristo e Ponzio Pilato.
    Jun. 04, 2015

    Ambiente di. Cristo e Ponzio Pilato.

    Est: -

    SALMEGGIA ENEA detto il Talpino (1565 - 1626) Ambiente di. Cristo e Ponzio Pilato. Olio su tela . Cm 95,00 x 130,00. . Cornice presente

    Capitolium Art
  • Enea Salmeggia, dit Il Talpino , Salmezza vers 1565 - 1626 Bergame Recto: Figure d'homme nu debout Verso: Etude partielle de putto Pierre noire et rehauts de craie blanche, sur papier bleu ( recto et verso )
    Mar. 25, 2009

    Enea Salmeggia, dit Il Talpino , Salmezza vers 1565 - 1626 Bergame Recto: Figure d'homme nu debout Verso: Etude partielle de putto Pierre noire et rehauts de craie blanche, sur papier bleu ( recto et verso )

    Est: €2,000 - €3,000

    Pierre noire et rehauts de craie blanche, sur papier bleu ( recto et verso )

    Sotheby's
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