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Orazio Riminaldi Sold at Auction Prices

Painter, Freskomaler, b. 1593 - d. 1630

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    • Orazio Riminaldi, 1593 – 1630, zugeschrieben
      Mar. 30, 2023

      Orazio Riminaldi, 1593 – 1630, zugeschrieben

      Est: €2,300 - €2,800

      DAVID MIT DEM HAUPT DES GOLIATH Öl auf Leinwand. Doubliert. 90 x 70 cm. In teilvergoldetem Rahmen. Darstellung des jungen David im Dreiviertelbildnis nach rechts gewandt, mit seinem leicht geöffneten Mund und den braunen Augen leicht nach unten gerichtet aus dem Bild herausblickend. Durch das von links aus nicht sichtbarer Quelle einfallende Licht wird sein nackter Oberkörper und zum Teil sein Gesicht besonders hervorgehoben; um seine Hüfte hat er ein dunkles Tuch gebunden. Mit seinem linken Arm hält er fest den übergroßen bärtigen Kopf des Goliath umklammert, während er mit dem Zeigefinger seiner linken Hand auf diesen verweist. Malerei mit starken Hell-Dunkel-Effekten, unter dem Einfluss des Caravaggismus. Ähnliche Malweise zeigen auch weitere Bilder des Malers, darunter etwa die Opferung Isaaks oder das Gemälde Daedalus und Ikarus. (1351973) (18)

      Hampel Fine Art Auctions
    • ORAZIO RIMINALDI
      Mar. 18, 2021

      ORAZIO RIMINALDI

      Est: €8,000 - €12,000

      (Pisa, 1593 - 1631) Studio di testa (San Giacomo di Compostela) Olio su tela, cm 58,5X42,3 Provenienza: Vienna, Dorotheum, 19 aprile 2016, lotti 25 (come scuola di Caravaggio) Bibliografia: P. Carofano, Orazio Riminaldi, Un artista pisano tra caravaggismo e classicismo, in La circolar parete Orazio Riminaldi e la Cupola del Duomo di Pisa, a cura di G. Garzella, Società storica pisana biblioteca del Bollettino Storico Pisano, p. 142, fig. 55 Il dipinto raffigura un Apostolo identificabile con San Giacomo, in virtù del bastone da pellegrino e il mantello. Dal punto di vista attributivo l'opera si pensava prossima a Battistello Caracciolo, in modo particolare se confrontata con il volto e la posa del Cristo presente nella Chiamata di San Matteo della Galleria Matthiesen di Londra (cfr. S. Causa, Battistello Caracciolo, l'opera completa, Napoli 2000, p. 201, n. A103, p. 305, fig. 307), ma non si escludeva l'ipotesi di trovarsi al cospetto di un caravaggesco francese. Si deve poi a Pierluigi Carofano l'aver riconosciuto la mano di Riminaldi e lo studioso ha giustamente confrontato la tela in esame con le teste di Apostoli o Santi già della Collezione Della Seta a Pisa. Opere in cui il pittore esibisce una piena maturazione, con uno stile affrancato dalla giovanile influenza del Gentileschi, in cui le suggestioni caravaggesche trovano modulazione con il sostrato caravaggesco, per il vigore tenebroso delle cromie la posa naturalistica e la forza espressiva che si dimostra all'altezza della più alta tradizione ritrattistica seicentesca. Inoltre, il San Giacomo in esame si mostra quanto mai vicino ai volti degli Apostoli dipinti sulla cupola del Duomo pisano, in particolare del San Paolo e del San Giovanni Battista, per lo sguardo severo, corrucciato e per la resa franca e rapida della pennellata. Tali indizi, consentono allora di collocare la tela qui presentata agli anni in cui il pittore si predisponeva a progettare la decorazione della cupola, quindi durante i primi anni del terzo decennio, anche se il sentimento Vouettiano della figura e i riflessi prettamente romani individuati in quel confronto con il Caracciolo, suggerirebbero una datazione più precoce. Bibliografia di riferimento: P. Carofano, F. Paliaga, Orazio Riminaldi 1593-1630, Soncino 2013, ad vocem F. Paliaga, P. Carofano, Vago e grazioso nelle carnagioni, pieno, facile, delicato nel manneggio del pennello. Riflessioni sulla fortuna critica del pisano Orazio Riminaldi, in Da Santi di Tito a Bernardino Mei. Momenti del caravaggismo e del naturalismo nella pittura toscana del Seicento, a cura di P. Carofano, Pisa 2004, pp. 65 - 82 P. Carofano, Sulle due versioni dell'Amore vincitore di Orazio Riminaldi, in Atti delle Giornate di studi sul caravaggismo e naturalismo nella Toscana del Seicento, Pontedera 2009, pp. 225 -239 A. Zuccari, Orazio Riminaldi, in I caravaggeschi. Percorsi e protagonisti, II, Milano 2010, pp. 310 - 313

      Wannenes Art Auctions
    • Orazio Riminaldi (Pisa, 1593 - 1630) ALLEGORIA DELLA CONVERSIONE ALLA VITA MONASTICA olio s
      Feb. 26, 2019

      Orazio Riminaldi (Pisa, 1593 - 1630) ALLEGORIA DELLA CONVERSIONE ALLA VITA MONASTICA olio s

      Est: €7,000 - €10,000

      Orazio Riminaldi (Pisa, 1593 - 1630) ALLEGORIA DELLA CONVERSIONE ALLA VITA MONASTICA olio su tela, cm 90x115,5   ALLEGORY OF THE MONASTIC CONVERSION oil on canvas, cm 90x115,5   Provenienza Collezione privata   Di non immediata comprensione iconografica, questo dipinto potrebbe rappresentare la rara iconografia della conversione alla vita monastica da parte di un giovane. Al centro del dipinto, un giovane ben vestito, inginocchiato, porta la mano destra al petto nel chiaro gesto di risposta ad una chiamata da parte dell’anziano monaco in piedi sulla sinistra. In prima battuta avevo pensato di identificare la figura del monaco con san Benedetto da Norcia per via dell’aspetto e dell’abito monastico; tuttavia, l’assenza di qualsiasi forma di aureola o di richiamo alla santità mi ha fatto desistere da questo riconoscimento. Davanti al giovane è raffigurata l’allegoria dell’anima beata come si deduce dalla presenza della fiammella che arde sul capo del bambino nudo che indica al giovane il monaco. In primo piano sulla destra è raffigurato Cupido piangente con ai piedi gli strumenti spezzati della sua arte, l’arco e la faretra. Sul fondo a destra, alle spalle di Cupido vi sono tre figure; facilmente riconoscibile è quella in ultimo piano: si tratta di un satiro che probabilmente ha amoreggiato con la giovane donna posta sull’estrema destra, mentre l’altra giovane - che dà le spalle al monaco - con in mano uno specchio è una chiara allegoria della vanità. Dunque, da questa rapida descrizione è possibile interpretare iconologicamente il dipinto come la rinuncia da parte di un giovane signore ai piaceri ed ai vizi della vita secolare per abbracciare (si veda il gesto delle braccia aperte e protese del monaco nei suoi confronti) la vita monastica, spirituale, spronato dall’Anima beata. In mancanza di ulteriori dettagli è per me difficile al momento avanzare ipotesi sull’identificazione del giovane e sull’eventuale origine storica o letteraria della scena di conversione qui raffigurata. Per quanto riguarda l’autore di questo bel dipinto, ritengo che esso vada individuato nel maestro pisano Orazio Riminaldi in un momento cronologicamente precoce della sua produzione, intorno al 1615-1618. Se decisamente ‘riminaldesche’ sono le figure dell’anziano monaco, del satiro e della Vanitas, caratterizzate da fisionomie di piglio naturalistico e da posture ancore tardomanieriste, meno convincenti appaiono i confronti con le figure di Cupido e con quella del giovane ‘converso’ che tradiscono minore qualità (probabilmente a causa di una conservazione non perfetta della pellicola pittorica). I dipinti accostabili stilisticamente a questa Allegoria sono il Martirio di santa Caterina d’Alessandria (Assisi, Museo diocesano) e la Vestizione di santa Bona (Pisa, chiesa di S. Martino) soprattutto nella resa cromatica e degli incarnati con il particolare effetto levigato tipico di Riminaldi, e per i delicati contrasti chiaroscurali, i panneggi ridondanti e orlati di luce, il punto di vista ribassato che proietta le figure contro il cielo e soprattutto il rapporto dinamico tra luce ed ombra.   Pierluigi Carofano  

      Pandolfini Casa d'Aste
    • Attributed to Orazio RiminaldiCain and Abel
      Jan. 29, 2013

      Attributed to Orazio RiminaldiCain and Abel

      Est: $1,000 - $2,000

      Attributed to Orazio Riminaldi Cain and Abel Oil on canvas 62 5/8 x 48 3/4 inches (159 x 123.8 cm) Unframed C 

      DOYLE Auctioneers & Appraisers
    • Orazio Riminaldi , Pisa 1593 - 1630 the Sacrifice of Isaac oil on canvas
      Jan. 29, 2009

      Orazio Riminaldi , Pisa 1593 - 1630 the Sacrifice of Isaac oil on canvas

      Est: $250,000 - $350,000

      oil on canvas

      Sotheby's
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