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Giovanni Mazone Sold at Auction Prices

Painter, Engraver

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    • Bottega di Giovanni Mazone (Antonio Mazone?) Visitazione e Santo Vescovo Studio of Giovanni Mazone (Antonio Mazone?) Visitation and Saint-Bishop
      Nov. 05, 2015

      Bottega di Giovanni Mazone (Antonio Mazone?) Visitazione e Santo Vescovo Studio of Giovanni Mazone (Antonio Mazone?) Visitation and Saint-Bishop

      Est: -

      Bottega di Giovanni Mazone (Antonio Mazone?) (Alessandria, 1433 ca.- Genova, ante 1512) Visitazione e Santo Vescovo - Circoncisione. Tempere su tavola, cm 23,5x35 (2) 1. La prima tavoletta raffigura la Visitazione di Maria a Santa Elisabetta con Santo Vescovo; l’immagine segue il racconto evangelico di Luca, I, 53 sgg. L’incontro delle due donne (Maria, raffigurata a sinistra con un manto dorato) avviene all’esterno della casa di Zaccaria, il cui portico è appena accennato nella parte destra del piccolo dipinto. All’incontro, a sinistra, assiste in piedi un santo Vescovo, che indossa con la mitria un manto rosso; nella mano sinistra tiene il pastorale; nella sinistra, il simbolo del martirio. E’ da identificarsi con S. Biagio (cfr.: Kaftal, Iconography of the Saints, North West Italy, Firenze 1985, n. 47, p. 167 sgg). Sullo sfondo della sacra scena il pittore ha inserito un arioso paesaggio collinare, percorso da una strada tortuosa,che spicca luminosa sul terreno scuro. 2. La seconda tavoletta lignea raffigura invece la Circoncisione di Gesù. L’episodio, che avviene alla presenza della Vergine a sinistra in piedi, di Giuseppe al centro e del vecchio Simeone a destra, è inserito in una piccola costruzione ad archi a tutto sesto. L’iconografia interpreta il racconto evangelico di Luca II, 22 sgg. Nelle parti laterali del dipinto occhieggiano due ameni paesaggi; in quello di sinistra si snoda la striscia bianca di un viottolo acciottolato, che conduce alla lontana città di Gerusalemme; in quello di destra, in lontananza, sullo sfondo s’intravvedono montagne e piccoli alberi. Provenienza: Milano, Finarte: Asta di dipinti dal XIV al XVIII secolo, 23 novembre 1972, con attribuzione ad Anonimo Ligure 1480 ca.. Bibliografia: C. Volpe, in Mostra di dipinti del XIV e XV secolo, Finarte Milano, 6 febbraio -7 marzo 1971, n. 22; Asta Finarte Milano, 23 novembre 1972, n. 56; M. Boskovits, Nicolò Corso e gli altri. Spigolature di pittura lombardo-ligure di secondo Quattrocento, in Arte Cristiana, 723, 1987, pp. 351-386 (in part. p. 358, fig. n. 28) Citate la prima volta da Carlo Volpe (1971) come “Opera di anonimo ligure 1480ca.( ) che mostra rapporti evidenti con l’arte di Giovanni Mazone e del meno noto Tommaso di Busaccio, vennero successivamente (1987) attribuite da Boskovits a Giovanni Mazone, tra 1477 e 1485, avvicinandoli in particolare alle tavole minori del polittico dell’artista e bottega ora conservato ad Alençon e al polittico ora a Miami Beach, Bass Museum. Entrambe le tavolette vanno ricondotte sicuramente all’ambiente culturale ligure della fine del Quattrocento, e più in particolare a quello del pittore Giovanni Mazone. L’artista, attivo ad Alessandria da cui proveniva la famiglia, Genova e in altre località della Liguria dal principio degli anni Cinquanta del XV secolo, sino al principio del secondo decennio del secolo successivo, coniuga nelle opere note elementi squarcioneschi e mantegneschi con altri di ascendenza lombarda (per attività e documenti su Giovanni Mazone si veda: G. Algeri, A. De Floriani, La pittura in Liguria. Il Quattrocento, Genova, 1991, pp. 238 sgg.; G. Zanelli, in Dizionario Biografico degli Italiani, 2009, pp. 468-472). Tra la fine degli anni ottanta del Quattrocento e il principio degli anni novanta, l’attività di Giovanni si divide tra Genova e Savona. Nella sua bottega ligure, preponderante, si fa ora la presenza dei collaboratori, in particolare quella ben documentata dei figli Antonio e Stefano. Le due tavolette sembrano infatti denunciare la cultura e gli orientamenti stilistici propri di questo momento, che si possono cogliere nella bottega di Giovanni. Le forme monumentali, scultoree, di estrazione padovana (mantegnesca) e tardogotica, ancora intrise di riferimenti nordici e suggestioni mediterranee, radicate nella tradizione, che caratterizzavano le opere precedenti di Giovanni, cedono ora ad una nuova sensibilità cromatica e a un arricchimento ulteriore del gusto pittorico padano lombardo,

      Aste Bolaffi
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