FLÖTE SPIELENDER KNABE Öl auf Leinwand. Doubliert. 68 x 54,5 cm. In dekorativem Rahmen. Beigeben eine Expertise von Prof. Egidio Martini, Venedig, in Kopie. Vor dunkelbraunem Hintergrund das Halbbildnis nach links eines Knaben mit zartem Inkarnat, leicht verschattetem Auge, einem weißem Hemd und einem hellbraunen Umhang, der konzentriert auf einer Flöte spielt. Malerei mit starkem Hell-Dunkel-Kontrast, bei der durch die Beleuchtung das Gesicht, die linke Schulter und die linke Hand des Spielers besonders hervorgehoben werden. (1410276) (18)
CIRCLE OF DOMENICO FEDELI, CALLED MAGGIOTTO (VENICE 1713-1794) CIRCLE OF DOMENICO FEDELI, CALLED MAGGIOTTO (VENICE 1713-1794) Portrait of a young boy with Rosary beads and a staff oil on canvas 36 x 46 cm (14 1/4 x 18 in.) overall framed: 66.5 x 57 cm (26 1/4 x 22 1/2 in.) Domenico Maggiotto, one of the artists active in the Venetian workshop of Giovanni Battista Piazzetta (1682-1754). Piazzetta produced many large drawings similar to the present sheet depicting either portraits of real people or generic heads (teste di carattere). These drawings were sold as independent works of art and avidly collected. Piazzettaâs pupils followed closely in his footsteps creating drawings so similar in subject matter and technique that they often are mistaken as by the masterâs own hand
Domenico Maggiotto (1712 - 1794) Madonna orante Olio su tela 54 x 51 cm Elementi distintivi: sul verso, etichetta di vendita della Casa d’Aste Semenzato, n. 461 Provenienza: Raccolta Italico Brass, Venezia; Sotheby's, Firenze, 18 dicembre 1976, l. 96 (come Cappella); Casa d’Aste Semenzato, Venezia (26-27.03.2011, l. 461, stima € 23.000-26.000); Veneto Banca SpA in LCA Bibliografia: A. Ravà, G. B. Piazzetta, Firenze, 1921, p. 60 e fig. 50 (Piazzetta); R. Pallucchini, L'arte di G. B. Piazzetta, Bologna, 1934, p. 112 (Piazzetta, con attribuzione incerta); U. Ruggeri, Francesco Cappella, Bergamo, 1977, p. 174 (attribuzione incerta); A. Mariuz, Piazzetta, Milano, 1982, pp. 127-128, A124 (come opera di scuola) Stato di conservazione. Supporto: 70% (reintelo) Stato di conservazione. Superficie: 80% (graffi, cadute di colore, riprese pittoriche) Nella sua monografia su Piazzetta del 1921, Aldo Ravà ha registrato la tela nella raccolta del rinomato pittore Italico Brass (1870-1943), insieme ad altri 5 dipinti e 15 disegni (pp. 60 e 71, tav. 50). Rodolfo Pallucchini, nella monografia dedicata a Piazzetta nel 1934 considera l'opera di attribuzione incerta (p. 112), così come Ruggeri nella sua monografia su Francesco Cappella (1977, p. 174, riferendo di non aver visto il dipinto dal vero) e A. Mariuz nel catalogo ragionato del 1982 (pp. 127-128, cat. A124). Nonostante alcune similitudini con Piazzetta (cfr per esempio la Vergine col Bambino Gesù già in collezione Viezzoli a Genova, in R. Pallucchini, Piazzetta, 1956, Milano, tav. 93; altra versione testimoniata dalla redazione a stampa di Giuseppe Baroni, in G.B. Piazzetta. Disegni - Incisioni - Libri - Manoscritti, con introduzione di W. Knox, Vicenza, 1983, cat. 120), questa giovane Madonna va ricondotta alla sua complessa scuola, ed in particolare a Francesco Maggiotto. Il merito della attribuzione va a Roldofo Pallucchini, che la propone in una perizia oggi perduta ma ricordata nel catalogo d'asta Semenzato (2011). La proposta è ritenuta pertinente da Giuseppe Pavanello (comunicazione del 25 novembre 2021) e da Marco Horak, che all'opera ha dedicato una importante scheda critica. Come sottolinea Horak «la formazione del Maggiotto avvenne nell’ambito della bottega di Giovanni Battista Piazzetta dove entrò giovanissimo, all’età di soli 10 anni, e dove si distinse come uno degli allievi dotati di maggior talento. È possibile disegnare la parabola artistica del Maggiotto suddividendola in tre diversi periodi che hanno contraddistinto la sua produzione: una prima lunga fase, fino al 1755, in cui le sue opere si basavano quasi completamente sui dettami stilistici del suo maestro Giovanni Battista Piazzetta, una seconda fase in cui Maggiotto si indirizzò verso soluzioni cromatiche molto più varie, ampliando il proprio bagaglio artistico in virtù delle esperienze che gli derivavano dall’avvicinamento a Giambattista Tiepolo (nell’ambito dell’Accademia veneziana di pittura e scultura, presieduta dal Tiepolo), infine il periodo della vecchiaia di Maggiotto, dopo il 1765, in cui il pittore si riavvicina ai modelli giovanili e quindi alle opere del suo maestro Giovanni Battista Piazzetta. Queste considerazioni ci spiegano le ragioni per cui la figura artistica del Maggiotto è stata relegata in passato al mero ruolo di promettente scolaro del Piazzetta e le sue opere frequentemente confuse con quelle del suo mentore. Solo in tempi relativamente recenti e a partire dall'esame di poche sue opere firmate, o comunque basate su fonti documentarie, si è giunti alla formulazione di un catalogo formato da una cinquantina di dipinti di autografia certa, la cui corretta attribuzione è stata pure corroborata dal confronto con incisioni di derivazione. Ed è stato proprio attraverso questo lavoro di ricerca e approfondimento che si è giunti, per merito del già citato Rodolfo Pallucchini, ad assegnare correttamente la pregevole Madonna in preghiera in esame alla mano di Domenico Fedeli detto il Maggiotto. L’opera, pienamente fedele al chiaroscuro piazzettesco dalle tonalità bruno-rossastre, è a mio parere collocabile entro il 1750 e si caratterizza per il rigore di un meccanismo compositivo essenziale, che tende ad enfatizzare l’atteggiamento di sereno misticismo della Vergine, in cui spicca una grande e raffinata delicatezza nelle forme, accompagnate dal già citato forte contrasto in chiaroscuro che, in virtù dell’orientamento della luce spiovente dall’alto conferisce risalto agli incarnati, nei quali si apprezzano le ombre e le morbide e delicate sfumature.». La pregevole lettura di Marco Horak segnala nel dipinto anche il testimone di un cambiamento di gusto nella «grande committenza privata veneziana: infatti le grandi composizioni di genere storico e mitologico, fino ad allora testimonianza di fedeltà ai canoni etici stilistici degli illustri antenati, iniziarono a decadere in favore di un gusto più introspettivo, funzionale ad un ruolo dell’arte più orientato all’intimità». In subordine a Maggiotto, il dipinto può essere avvicinato a Giuseppe Angeli (1709-1798): si veda per esempio - nella postura e nella resa anatomica e dei panneggi - la figura della Madonna nella pala con l'Immacolata e Santi nella chiesa di San Francesco della Vigna a Venezia (1756) e nella pala con San Felice da Cantalice che riceve Gesù Bambino nella chiesa dello Spirito Santo a Cortona (fototeca Zeri, n. 69021). Meno vicino, Francesco Daggiù detto il Cappella, per esempio nella pala con Santa Margherita e il beato Guido Vagnottelli intercedenti per le anime del Purgatorio", presso l'Oratorio di Villa Tommasi a Metelliano (fototeca Zeri, n. 69064; Ruggeri, 1977, fig. 13; vedi anche figg. 11, 19, 36). Ringraziamo Marco Horak e Giuseppe Pavanello per il supporto nella catalogazione dell'opera.
TABLEAU "PORTRAIT D'HOMME AU CALOT" attribué à Domenico FEDELI, dit MAGGIOTTO (1713-1794) rentoilé???? Huile sur toile dans un cadre en bois noirci et écaille 50 x 40 cm Griffures de vernis
After Domenico Fedeli il Maggiotto (1712-1794) * After Domenico Fedeli il Maggiotto (1712-1794). Study of an Old Man and Child, 18th century, oil on canvas, relined, oval stretcher 25.6 x 20.5 cm, in ornate gilt wooden frame (42.5 x 29.5 cm) QTY: (1)
Domenico Maggiotto (1712 - 1794) Madonna orante Olio su tela 54 x 51 cm Elementi distintivi: sul verso, etichetta di vendita della Casa d’Aste Semenzato, n. 461 Provenienza: Raccolta Italico Brass, Venezia; Sotheby's, Firenze, 18 dicembre 1976, l. 96 (come Cappella); Casa d’Aste Semenzato, Venezia (26-27.03.2011, l. 461, stima € 23.000-26.000); Veneto Banca SpA in LCA Bibliografia: A. Ravà, G. B. Piazzetta, Firenze, 1921, p. 60 e fig. 50 (Piazzetta); R. Pallucchini, L'arte di G. B. Piazzetta, Bologna, 1934, p. 112 (Piazzetta, con attribuzione incerta); U. Ruggeri, Francesco Cappella, Bergamo, 1977, p. 174 (attribuzione incerta); A. Mariuz, Piazzetta, Milano, 1982, pp. 127-128, A124 (come opera di scuola) Stato di conservazione. Supporto: 70% (reintelo) Stato di conservazione. Superficie: 80% (graffi, cadute di colore, riprese pittoriche) Nella sua monografia su Piazzetta del 1921, Aldo Ravà ha registrato la tela nella raccolta del rinomato pittore Italico Brass (1870-1943), insieme ad altri 5 dipinti e 15 disegni (pp. 60 e 71, tav. 50). Rodolfo Pallucchini, nella monografia dedicata a Piazzetta nel 1934 considera l'opera di attribuzione incerta (p. 112), così come Ruggeri nella sua monografia su Francesco Cappella (1977, p. 174, riferendo di non aver visto il dipinto dal vero) e A. Mariuz nel catalogo ragionato del 1982 (pp. 127-128, cat. A124). Nonostante alcune similitudini con Piazzetta (cfr per esempio la Vergine col Bambino Gesù già in collezione Viezzoli a Genova, in R. Pallucchini, Piazzetta, 1956, Milano, tav. 93; altra versione testimoniata dalla redazione a stampa di Giuseppe Baroni, in G.B. Piazzetta. Disegni - Incisioni - Libri - Manoscritti, con introduzione di W. Knox, Vicenza, 1983, cat. 120), questa giovane Madonna va ricondotta alla sua complessa scuola, ed in particolare a Francesco Maggiotto. Il merito della attribuzione va a Roldofo Pallucchini, che la propone in una perizia oggi perduta ma ricordata nel catalogo d'asta Semenzato (2011). La proposta è ritenuta pertinente da Giuseppe Pavanello (comunicazione del 25 novembre 2021) e da Marco Horak, che all'opera ha dedicato una importante scheda critica. Come sottolinea Horak «la formazione del Maggiotto avvenne nell’ambito della bottega di Giovanni Battista Piazzetta dove entrò giovanissimo, all’età di soli 10 anni, e dove si distinse come uno degli allievi dotati di maggior talento. È possibile disegnare la parabola artistica del Maggiotto suddividendola in tre diversi periodi che hanno contraddistinto la sua produzione: una prima lunga fase, fino al 1755, in cui le sue opere si basavano quasi completamente sui dettami stilistici del suo maestro Giovanni Battista Piazzetta, una seconda fase in cui Maggiotto si indirizzò verso soluzioni cromatiche molto più varie, ampliando il proprio bagaglio artistico in virtù delle esperienze che gli derivavano dall’avvicinamento a Giambattista Tiepolo (nell’ambito dell’Accademia veneziana di pittura e scultura, presieduta dal Tiepolo), infine il periodo della vecchiaia di Maggiotto, dopo il 1765, in cui il pittore si riavvicina ai modelli giovanili e quindi alle opere del suo maestro Giovanni Battista Piazzetta. Queste considerazioni ci spiegano le ragioni per cui la figura artistica del Maggiotto è stata relegata in passato al mero ruolo di promettente scolaro del Piazzetta e le sue opere frequentemente confuse con quelle del suo mentore. Solo in tempi relativamente recenti e a partire dall'esame di poche sue opere firmate, o comunque basate su fonti documentarie, si è giunti alla formulazione di un catalogo formato da una cinquantina di dipinti di autografia certa, la cui corretta attribuzione è stata pure corroborata dal confronto con incisioni di derivazione. Ed è stato proprio attraverso questo lavoro di ricerca e approfondimento che si è giunti, per merito del già citato Rodolfo Pallucchini, ad assegnare correttamente la pregevole Madonna in preghiera in esame alla mano di Domenico Fedeli detto il Maggiotto. L’opera, pienamente fedele al chiaroscuro piazzettesco dalle tonalità bruno-rossastre, è a mio parere collocabile entro il 1750 e si caratterizza per il rigore di un meccanismo compositivo essenziale, che tende ad enfatizzare l’atteggiamento di sereno misticismo della Vergine, in cui spicca una grande e raffinata delicatezza nelle forme, accompagnate dal già citato forte contrasto in chiaroscuro che, in virtù dell’orientamento della luce spiovente dall’alto conferisce risalto agli incarnati, nei quali si apprezzano le ombre e le morbide e delicate sfumature.». La pregevole lettura di Marco Horak segnala nel dipinto anche il testimone di un cambiamento di gusto nella «grande committenza privata veneziana: infatti le grandi composizioni di genere storico e mitologico, fino ad allora testimonianza di fedeltà ai canoni etici stilistici degli illustri antenati, iniziarono a decadere in favore di un gusto più introspettivo, funzionale ad un ruolo dell’arte più orientato all’intimità». In subordine a Maggiotto, il dipinto può essere avvicinato a Giuseppe Angeli (1709-1798): si veda per esempio - nella postura e nella resa anatomica e dei panneggi - la figura della Madonna nella pala con l'Immacolata e Santi nella chiesa di San Francesco della Vigna a Venezia (1756) e nella pala con San Felice da Cantalice che riceve Gesù Bambino nella chiesa dello Spirito Santo a Cortona (fototeca Zeri, n. 69021). Meno vicino, Francesco Daggiù detto il Cappella, per esempio nella pala con Santa Margherita e il beato Guido Vagnottelli intercedenti per le anime del Purgatorio", presso l'Oratorio di Villa Tommasi a Metelliano (fototeca Zeri, n. 69064; Ruggeri, 1977, fig. 13; vedi anche figg. 11, 19, 36). Ringraziamo Marco Horak e Giuseppe Pavanello per il supporto nella catalogazione dell'opera.
Maggiotto Domenico Fedeli (attribuito a) (Venezia, 1712 - Venezia, 1794) Ritratto di fanciulla con cappello olio su tavola cm 36x23; con cornice cm 52x42Cornice Salvator Rosa a tre ordini di intaglio
(Venezia, 1712 ; 1794) Ritratto di giovane ragazza in veste di baccante Olio su tela, cm 48,5X38 Provenienza: Collezione privata Domenico Maggiotto frequentò lo studio di Giovanni Battista Piazzetta (Venezia, 1682 ; 1754) nel 1622 e a differenza d'altri suoi coetanei non si mosse mai da Venezia, articolando la formazione pittorica sull'opera del maestro e sulla pittura fiamminga del Seicento, da Vermeer a Rembrandt a Van Baburen, conosciuta tramite la diffusione delle stampe e dei dipinti. L'artista rimase fedele al chiaroscuro piazzettesco dalle tonalità bruno-rossastre, rielaborandone con abilità il repertorio iconografico e tecnico, eseguendo tele di tema storico e religioso, ritratti aulici e allegorie profane, prediligendo però i soggetti bucolici e popolari. Ricordiamo a questo proposito La contadinella addormentata di collezione privata veneziana e La pollivendola della Galleria Sabauda di Torino. In seguito alla morte del maestro avvenuta nel 1754, avvia un'autonoma attività ma a lui è affidato il compito di terminare la pala della chiesa di San Salvatore, con San Nicolò Vescovo, San Leonardo e il Beato Arcangelo Canetoli. In questo periodo Maggiotto trova negli esiti formali del collega Giuseppe Angeli le adeguate suggestioni per affrancarsi dai modi del Piazzetta, schiarendo la tavolozza su intonazioni grigio-perlacee e delicate sfumature, dedicandosi sempre più a dipingere scene di genere e teste di carattere. Occorre anche evidenziare come a Venezia il genere della ritrattistica di carattere fu enormemente diffuso, come si evince dalle innumerevoli opere a noi note (cfr. Teste di fantasia del Settecento veneziano, catalogo della mostra a cura di R. Mangili e G. Pavanello, Padova 2006). Si ringrazia Giorgio Fossaluzza per l'attribuzione. Bibliografia di riferimento: E. Martini, La Pittura del Settecento Veneto, Udine 1981, p. 553, fig. 872 R. Pallucchini, La Pittura nel Veneto. Il Settecento, Milano 1996, II, p. 175
Art Measure: 12w x 15h Frame Measure: 19w x 22h This marvelous hand colored etching titled "Il Fornajo" (or "The Baker" in english) byMaggiotto is in good condition with wear commensurate with age. This incredible etching and its incredible detail and age makes a great collection piece and decoration! Francesco Maggiotto was the son of the painter Domenico Maggiotto, assistant and follower of Giovanni Battista Piazzetta. Like that of his father, Francesco's style isreminiscent of the great 18th-century tradition of Tiepolo, Longhi, Pittoni and Zuccarelli.
zuschreibbar an Domenico Maggiotto (1713 – 1794) oder Francesco Capella, genannt „Daggiu“ (1711 Venedig – 1784 Bergamo)BLUMENSTILLLEBEN Öl auf Leinwand. Doubliert. 96 x 79 cm. In Prunkrahmen. Vor dunklem, nach rechts grau aufhellendem Hintergrund, auf einer großen grauen Steinplatte stehend, eine große Vase, gefüllt mit einem prachtvollen Blumenarrangement. Dieses besteht u.a. aus gelben und rot-weiß gestreiften Tulpen, Chrysanthemen sowie gelben und weißen Narzissen, die teils über den Vasenrand bis zur Platte herabhängen. Farbenfrohe Malerei in raschem Pinselduktus mit gekonnt gesetzter Licht- und Schattenführung. Teils Retuschen. (13210724) (18)
DOMENICO FEDELI, CALLED MAGGIOTTO (VENICE 1713-1794) Head of a young girl seen in profile holding her dress in her left hand black and white chalk, on blue-gray paper 14 7⁄8 x 11 1⁄8 in. (38 x 29 cm)
(Venezia, 1713 - 1794) Ritratto di bambina Olio su tela, cm 57X45 Domenico Maggiotto frequentò lo studio di Giovanni Battista Piazzetta (Venezia, 1682 - 1754) nel 1622 e a differenza d'altri suoi coetanei, non si mosse mai da Venezia, articolando la formazione pittorica sull'opera del maestro e sulla pittura fiamminga del Seicento, da Vermeer a Rembrandt a Van Baburen, conosciuta tramite la diffusione delle stampe e dei dipinti. L'artista rimase fedele al chiaroscuro piazzettesco dalle tonalità bruno-rossastre, rielaborandone con abilità il repertorio iconografico e tecnico, eseguendo tele di tema storico e religioso, ritratti aulici e allegorie profane, prediligendo però i soggetti bucolici e popolari. Ricordiamo a questo proposito La contadinella addormentata di collezione privata veneziana e La pollivendola della Galleria Sabauda di Torino. In seguito alla morte del maestro avvenuta nel 1754, avvia un'autonoma attività ma a lui è affidato il compito di terminare la pala della Chiesa di San Salvatore, con San Nicolò Vescovo, San Leonardo e il Beato Arcangelo Canetoli. In questo periodo, Maggiotto trova negli esiti formali del collega Giuseppe Angeli le adeguate suggestioni per affrancarsi dai modi del Piazzetta, schiarendo la tavolozza su intonazioni grigio-perlacee e delicate sfumature, caratteri che sono ben evidenziati nella tela in esame.
DOMENICO MAGGIOTTO (Venice 1713-1794 Venice) Joseph Explaining the Dreams of his Fellow Prisoners. Pen and black ink and gray wash on cream laid paper, squared for transfer in black chalk. 326x440 mm; 13x17 1/2 inches. Strasburg Lily watermark. Provenance: Private collection, Massachusetts.
Domenico Fedeli detto Domenico Maggiotto (Venezia 1712 - 1794) attribuito - attributed La venditrice di vino Olio su tela The wine seller Oil on canvas 72 x 54 cm Nato a Venezia nel 1712, di umile estrazione, Domenico Fedeli frequenta sin dall'età di circa dieci anni lo studio veneziano del pittore G.B. Piazzetta a S. Giuliano, condividendo l’alunnato e/o collaborazione con Giulia Lama, Egidio dall’Oglio, Francesco Capella, Giuseppe Angeli e Antonio Marinetti detto il Chiozzotto. Iscritto alla fraglia dei pittori veneziani nel 1750, l'anno seguente il Maggiotto fa parte del Collegio dei pittori, ricoprendo varie cariche amministrative. L'artista non si è mai allontanato da Venezia, città dove continuò ad operare almeno sino al nono decennio del secolo, tramandando al figlio Francesco il vasto repertorio dei suoi soggetti estratti dalla impareggiabile lezione del Piazzetta di cui è stato uno dei più importanti allievi. La produzione pittorica del Fedeli è divisa in tre periodi: il primo “piazzetesco” (1740-1754); quello della crisi di rinnovamento, ispirato da G. B. Tiepolo (1755-1765); l’ultimo, ove prevale la ripresa dei modelli giovanili prima in stile nordico e arcadico (1765-1780 ca.). L'opera in questione ci riconduce al Maggiotto, discepolo del Piazzetta, e delle sue teste di carattere riviste quali soggetti di genere di gusto bucolico e pastorale. I dati che ci conducono alla tesi attributiva sono molteplici: la scenetta di genere a mezzo busto, la conduzione pittorica molto svelta, l’uso della terra rossa come preparazione di fondo ed oggi riaffiorante, e l'esoftalmo della ragazza (i caratteristici occhi “a palla” sporgenti, dei personaggi del Maggiotto) e infine la stretta connessione con “Ragazza venditrice di frutta” del Rijksmuseum Amsterdam
Bettler und junge Frau Italien (?), 2. Hälfte 18. Jh. Hinterglasmalerei. Rest. Ca. 31,5 x 42,5 cm. Rahmen. Seitengleiche Darstellung nach einer Radierung von Giovanni Volpato (1735 Bassano del Grappa - 1803 Rom) nach Domenico Maggiotto (1713 Venedig - 1794 ebd.) .
ATTRIBUE A DOMENICO MAGGIOTTO (1713-1794) ENFANT EN BUSTE Toile Cadre d’époque Louis XIV Attributed to Domenico Maggiotto, Half-length portrait of a child, canvas, Louis XIV frame 47 x 37 CM - 18 1/2 X 14 5/8 IN. €2,500-3,000
coppia di dipinti a olio su tela, cm 60x44, L'opera è corredata da una scheda critica di Egidio Martini. Per primo lo storico dell'arte ha ricondotto il pendant al catalogo del pittore piazzettesco, proponendo anche una lettura iconografica.
KNABE MIT EINEM HUND Öl auf Leinwand. 45 x 37 cm. Maggiotto, auch Domenico Fedeli genannt, gehörte zu den wichtigsten Schülern des Giovanni Battsiat Piazetta (1682-1754), von diesem übernahm er auch die tonige Farbigkeit, die weiche Pinselführung und die geschickten Lichteffekte in seinen Werken. Im Gegensatz zu seinem Lehrer, der auch mit großformatigen Werken bzw. Decken- und Kirchenbildern beauftragt war, fand Maggiotto eine Nische im Wirken der venezianischen Maler, nämlich im Fach der Bildnisse. Besonders häufig sind seine Kinder- und Knabenporträts, oft mit Musikinstrumenten. Hier hat der Maler einem Knaben in blauem Wams und weißem Hemd einen Hund beigegeben, dessen Kopf an der Brust des Knabens liegt. Die Pinselführung ist flüssig, die Physiognomie ausdrucksstark, die Lichtwirkung und Komposition äußerst gekonnt. (1222193) (11)
PORTRAIT EINES KNABEN MIT RÜBCHEN Öl auf Leinwand. Doubliert. 53,5 x 42,5 cm. In vergoldetem Rahmen mit abgerundeten Ecken. In Nahsicht das Profil eines Jungen in braunem Gewand mit weißem Hemd und großem Hut, in dem eine weiße und eine rote Feder stecken, vor braunem Hintergrund. In seiner linken Hand hält er ein Bündel mit weißen Rübchen und deren Blättern. Er hat sein helles Gesicht mit rosafarbenen Wangen und Nase, sowie dem rotem, leicht geöffnetem Mund gewendet und blickt mit seinen glänzenden braunen Augen den Betrachter des Bildes freundlich an. Malerei in zurückhaltender Farbigkeit in starker Hell-Dunkel Manier. (1231348) (18)
KNABE MIT EINEM HUND Öl auf Leinwand. 45 x 37 cm. Maggiotto, auch Domenico Fedeli genannt, gehörte zu den wichtigsten Schülern des Giovanni Battista Piazetta (1682-1754), von diesem übernahm er auch die tonige Farbigkeit, die weiche Pinselführung und die geschickten Lichteffekte in seinen Werken. Im Gegensatz zu seinem Lehrer, der auch mit großformatigen Werken bzw. Decken- und Kirchenbildern beauftragt war, fand Maggiotto eine Nische im Wirken der venezianischen Maler, nämlich im Fach der Bildnisse. Besonders häufig sind seine Kinder- und Knabenporträts, oft mit Musikinstrumenten. Hier hat der Maler einem Knaben in blauem Wams und weißem Hemd einen Hund beigegeben, dessen Kopf an der Brust des Knabens liegt. Die Pinselführung ist flüssig, die Physiognomie ausdrucksstark, die Lichtwirkung und Komposition äußerst gekonnt. (1222193) (11)
Attributed to Domenico Maggiotto (Italian, 1713–1794) A Man Restraining a Card Player From Attacking His Opponent Oil on canvas 32 x 43 1/8 in. (81.3 x 109.5cm) provenance: Private Collection, New York, New York. NOTE: Another painting with a nearly identical composition attributed to Maggiotto sold at Bonhams, London on September 24, 2004 (lot 161).
Manner of Domenico Maggiotto (Italian, 1713-1794) Small Boy Wearing a Fur-Trimmed Coat Oil on canvas 17-1/2 x 14-3/4 inches (44.5 x 37.5 cm) PROVENANCE: Thomas M. Lean, London. HID01801242017
Attribué à Domenico MAGGIOTTO (1713-1794) Portrait d’un jeune homme Pierre noire et rehauts de blanc sur papier beige 38 x 30 cm black chalk heightened with white on beige paper; 14 15/16 x 6 in. Nous remercions Monsieur Andrew Robison pour la proposition de l’attribution de ce dessin.
Ritratto d'uomo Olio su tela, cm 75,5X63 Il dipinto reca una tradizionale attribuzione collezionistica a Domenico Fedeli detto il Maggiotto (Venezia 1713 - 1794). L'artista inizi˜ a frequentare lo studio di Giovanni Battista Piazzetta (Venezia 1682 - 1754) nel 1622 e a differenza d'altri suoi coetanei non si mosse mai da Venezia, articolando la formazione pittorica sull'opera del suo maestro e sulla pittura fiamminga del Seicento conosciuta tramite la diffusione delle stampe dei dipinti di Vermeer, Rembrandt e Van Baburen. L'artista rimase fedele al chiaroscuro piazzettesco dalle tonalitˆ brune rossastre, rielaborandone con abilitˆ il repertorio iconografico e tecnico, eseguendo tele di tema storico e religioso, ritratti aulici e allegorie profane, prediligendo, per˜, i soggetti bucolici e popolari. Si ricordano a questo proposito 'La contadinella addormentata' di collezione privata veneziana e 'La pollivendola' della Galleria Sabauda di Torino. In seguito alla morte del maestro, avvenuta nel 1754, avvia un'autonoma attivitˆ dopo aver portato a terminare la pala della chiesa di San Salvatore con San Nicol˜ Vescovo, San Leonardo e il beato Arcangelo Canetoli. In questo periodo, Maggiotto trova negli esiti formali del collega Giuseppe Angeli le adeguate suggestioni per affrancarsi dai modi del Piazzetta, schiarendo la tavolozza su intonazioni grigie perlacee e delicate sfumature, dedicandosi sempre pi a dipingere scene di genere di ascendenza nordica.
Attributed to Domenico Maggiotto (Italian, 1713-1794) Portrait of a Boy, oil painting on canvas. Size: 28'' x 21'', 71 x 53 cm (stretcher); 36'' x 29.25'', 91 x 74 cm (frame).
ATTRIBUTED TO DOMENICO MAGGIOTTO (1713-1794): A HEAD STUDY OF A BEARDED MAN IN A RED FUR LINED CAP Oil on canvas, unsigned. 18 1/2 x 15 1/2 in., 27 x 24 in. (frame). Note: This work was attributed to Maggiotto by the late Professor Lino Moretti. Professor Moretti suggested that it could have once been part of the Visconti Collection at Somma Lombardo. The collection featured bust-length portraits by various Venetian painters.
Domenico Fedeli, genannt il Maggiotto, 1713 Venedig - 1793, zug. DIE ZEICHENSTUNDE Öl auf Leinwand. 61 x 52 cm. Maggiotto kam bereits in jungen Jahren zu Giambattista Piazzetta und wurde zu einem sehr begabten Mitarbeiter und Anhänger. Er erhielt eine sehr strenge zeichnerische Ausbildung bei dem großen venezianischen Meister, besonders was das Zeichnen von Motiven anbelangte. So gelang es ihm, diese Naturtreue den Stilelementen von Piazzetta hinzuzufügen. Bei seiner Technik, Ikonografie und dem Ausdruck bezog er sich gerne auf die Holländische Schule des 17. Jahrhunderts, besonders Rembrandt, Baburen, Ter Brugghen und van Honthorst. Das vorliegende Gemälde stellt eines der autobiografischen Lieblingsmotive Maggiottos dar: den Zeichenschüler bei der Ausbildung. Dieses Motiv griff Maggiotto öfters auf (Giuseppe Volpato übernahm es dann als Nr. 35 der Serie "Capricci fiamminghi" 1770 in einer in Venedig erschienenen Publikation als Kupferstich) und entwickelte so zwei verschiedenen Versionen: eine im Hochformat, nur mit dem alten Lehrer und dem zeichnenden Schüler, zu der auch das vorliegende Gemälde gehört, aber auch die beiden Fassungen in Genf und Rouen, und eine horizontale Version, auf der am Bildrand eine Marmorbüste zu sehen ist, auf die der Meister zeigt, und gegenüber eine alte Frau. Die bekanntesten Gemälde dieser Art sind in Treviso und Prag zu sehen. Auch wenn das vorliegende Werk selbst keine eindeutigen ikonografischen oder biografischen Hinweise liefert, so ist doch davon auszugehen, dass es sich hier um ein Selbstportrait von Domenico Fedeli handelt, der seinen Sohn Francesco, der ebenfalls Maler wurde, unterrichtet. (1021555) Domenico Fedeli, also known as “il Maggiotto”, 1713 Venice – 1793, attributed THE DRAWING LESSON Oil on canvas. 61 x 52 cm.
Domenico Maggiotto (Venezia 1713-1794), ambito di ''Ritratto di bambina''' olio su tela, cm 44x33, in bella cornice dorata antica
Cambi Casa d'Aste
Apr. 11, 2013
Est: -
Attributed to Domenico Maggiotto (Venice 1712-1794) Portrait of a boy, bust-length, in a brown shirt, blue overcoat and hat, holding an apple oil on canvas 17 3/8 x 14 5/8 in. (44 x 39.7 cm.)
MAGGIOTTO, DOMENICO (ZUGESCHRIEBEN) (1713 Venedig 1794) Mädchen mit einem Huhn. Öl auf Leinwand. 53,3 x 42,5 cm. Attributed to MAGGIOTTO, DOMENICO (1713 Venice 1794) Girl with a hen. Oil on canvas. 53.3 x 42.5 cm.
Domenico MAGGIOTTO (Venise 1713-1794) Jeune enfant au turban Toile 55 x 43 cm Maggiotto est l'élève de Giovanni-Battista Piazzetta, dont il reprend le cadrage serré et le clair-obscur.
DER HEILIGE ANTONIUS VON PADUA MIT DEM JESUSKNABEN Öl auf Leinwand. 61 x 77 cm. Halbbildnis des Heiligen in brauner Möchnskutte, nach rechts, mit der linken Hand hält er den Oberkörper des nach oben blickenden Jesuskindes, mit der Linken das Tuch, auf dem das Kind sitzt. In der rechten Bildecke ein aufgeschlagenes Buch, am unteren Bildrand ein Lilienblütenstängel, Attribut des Heiligen. Das Gemälde von hoher Qualität, die Farbigkeit in Braun-Beigetöne abgemildert und elegant zur Wirkung gebracht. Der Ausdruck der Gesichter von hoher Lebendigkeit und überzeugender Aussage, die Konturen zeigen ein gekonntes Sfumato, das den Gestalten eine weiche Modellierung verleiht, verstärkt durch den diffusen Lichteinfall von links oben. Anmkerkung: Letztere, beigegebene Zuweisung erfolgte durch Prof. Egidio Martini. Das Gutachten von Prof. Egidio Martini führt einige Vergleichsbeispiele an, so etwa das Gemälde "Der Heilige Josef mit dem Jesuskind", das sich in der Fine Art Gallery in San Diego befindet, wobei die Figuration des Jesuskindes dem vorliegenden Entwurf nahezu entspricht. Ein weiterer, überzeugender Bildvergleich ist mit der "Madonna mit dem Kind" genannt, in der Sammlung Soldi, Viareggio. Literatur: V. Roggeri, F. Capella, 1977, Abb. 36. (860526) An 18th Century Italian Master, attributable to Domenico Maggioto, 1713 - 1794 or Francesco Capella, also known as "Daggiu," 1711 Venice - 1784 Bergamo Oil on canvas. 61 x 77 cm.
Circle of Domenico Maggiotto (Italian, 1712-1794) Portrait of a young boy, half-length, wearing a feathered cap and reading oil on canvas 25¾ x 19¼ in. (65.4 x 49 cm.) in a carved and gilded frame
Attributed to Domenico Maggiotto (Venice 1712-1794) A young man in three quarter view facing right, wearing a cap and holding a string of beads, possibly a rosary black and white chalk with stumping on blue paper, watermark three crescent moons 15 3/8 x 12 1/8 in. (39 x 30.8 cm.)