San Giuseppe L'opera è corredata da Attestato di Libera Circolazione Export Licence available for this lot "Assai più che l’immagine di san Giuseppe, figurato secondo il racconto dei Vangeli Apocrifi con il ramo fiorito che il personaggio tiene in mano, questo intenso dipinto si configura come una splendida testa di carattere - o studio dal naturale o aria di testa, come nel Settecento venivano chiamate simili raffigurazioni prossime a ritratti ma relativa a personaggi la cui identità fu intesa, e tale rimane, come sconosciuta. Dipinti di questo genere cosiddetto “minore” erano oggetto di collezionismo ai più diversi livelli, venendo richiesti agli artisti da personalità illustri quali Caterina II di Russia e Augusto III di Sassonia ed acquistati in bottega da intendenti, spesso, nel caso del Gandolfi, da amici suoi ai quali non chiedeva compenso@@@ erano esposti ai Salons del Louvre, ammirati da Diderot che ne scrisse con la consueta sua acribia. Ma né quelli di Pietro Antonio Rotari che ne dipinse un numero impressionante – per la Russia ne eseguì 368 – o del grande Greuze, apprezzato appunto dal filosofo, sono paragonabili alle splendenti soluzioni pittoriche e intuitive del Gandolfi, che dalla piccola, ma intellettualmente vivacissima, Bologna diede corpo e respiro all’interpretazione, la più sincera, dei diversi stati d’animo dei suoi simili. Nulla di affettato o malizioso o sia pur vagamente carnale come nelle prove del veronese, che poté avvalersi delle scuole migliori tra Venezia, Roma e fu attivo a Vienna e Dresda e San Pietroburgo, o il parigino Greuze, che operava nel centro culturale d’avanguardia in Europa, effigiando anch’egli giovinette affrante, il cui vero motivo di rammarico era chiaro ai committenti@@@ nulla di tutto ciò, si diceva, nelle molte e bellissime tele di Gaetano, che si mostra in accordo con le ricerche del Lavater e soprattutto la nuova cultura dell’Illuminismo pur da un luogo apparentemente assai meno aggiornato, dipingendo fanciulle, bambini - spesso i suoi stessi figli -, uomini nel pieno dell’età e vecchi dolenti, il cui sembiante, sempre reso in magnifica pittura, induce a riflettere sulla tenera malinconia di chi molto ha vissuto e molto ha sofferto. E donne, giovani donne di famiglia a fargli da modelli, la moglie Giovanna, le sorelle, e i figliuoli, come si è detto@@@ e garzoni di bottega, lo splendido “ritratto” di ragazzo degli anni Sessanta del secolo dei Lumi che è un capolavoro di intensità d’espressione e lucentezza di definizione pittorica. Ma già il Volpe scriveva che con l’Autoritratto e il Ritratto della moglie del 1763 Gaetano aveva offerto “un saggio che, degno della miglior ritrattistica veneta, anticipa accenti europei come un Mengs dotato di ben più alta morbidezza d’occhio e di pittura”, come i molti dipinti del genere riconosciutigli da chi scrive dimostrano sicuri. Il giovane Gandolfi infatti, in virtù della generosa protezione di un ricco borghese, il mercante Antonio Buratti, poté trascorrere un anno, di studio a Venezia, il 1761, la città della luce e del colore, e conoscere la splendente maniera del Tiepolo, prima di tutto, ma anche le pitture di Rosalba Carriera, ritrattista tra le più intense e intellettualmente versate dell’epoca. Già formato sull’esercizio, mentale e della mano, coltivato con passione delle grandi opere dei maestri del secolo precedente, dei Carracci e degli Incamminati e dei più prossimi Pasinelli, Crespi, Franceschini, Gaetano in breve tempo quella eletta e sostenuta maniera che fece di lui, ne è testimone il primo storico dell’arte italiana, Luigi Lanzi, uno tra i primi pittori d’Italia. Più ancora, oltre all’evidenza offerta dalle commissioni, che gli giunsero non solo dalle città dello Stato Pontificio ma anche dalla Russia, dall’Inghilterra (auspice Giorgio III, che molto amava i suoi disegni) - dipinse anche in Francia, durante il suo percorso di viaggio verso Londra dove si recò invitato dal tesoriere della Royal Academy, Richard Dalton, e le sue stampe erano collezionate anche in America -, è la qualità dei suoi dipinti, su muro, su tela, su rame, su tavola a fondo oro (la carrozza Marescalchi) che confermano l’affermazione del Lanzi. A fronte delle commesse più importanti per destinazione e prestigio, della ricerca che condusse sino al termine della sua vita per innovare e innervare la pittura d’aula sacra, sono le molte teste dal naturale che concedono di comprendere la temperatura della sua poetica e la scoperta libertà mentale che lo condusse ad esiti davvero rari. Ritraendo, come si è detto, con tenerezza familiari e amici ma più ancora con intensa partecipazione al loro vissuto modelli scelti dalla strada tra facchini, mendicanti, pollarole - con grave scandalo dei benpensanti, secondo quanto tramandano le fonti – Gaetano Gandolfi realizzò opere di vitale eloquenza, innovatore nella ricerca dell’espressione, la più intima e sincera, della verità. Così è per questa testa di uomo barbuto figurato come san Giuseppe, dunque, che è resa in morbidissima pittura, quasi di tocco, veloce e sbrigliata alla definizione delle forme: si vedano la ricchezza del segno a delineare la barba mossa e scomposta, i capelli, le sopracciglia cespugliose: ma è soprattutto l’intensità dello sguardo del vecchio che concede di comprendere l’intensità empatica della partecipazione dell’artista alle vicende della vita, in ragione della sua concordanza con la sensiblerie del tempo che è condotta sul versante, razionalista, della cultura dei Lumi." Scheda a cura della Prof.ssa D. Biagi Maino cm 57X43 olio su tela Collezione privata, Torino "Assai più che l’immagine di san Giuseppe, figurato secondo il racconto dei Vangeli Apocrifi con il ramo fiorito che il personaggio tiene in mano, questo intenso dipinto si configura come una splendida testa di carattere - o studio dal naturale o aria di testa, come nel Settecento venivano chiamate simili raffigurazioni prossime a ritratti ma relativa a personaggi la cui identità fu intesa, e tale rimane, come sconosciuta. Dipinti di questo genere cosiddetto “minore” erano oggetto di collezionismo ai più diversi livelli, venendo richiesti agli artisti da personalità illustri quali Caterina II di Russia e Augusto III di Sassonia ed acquistati in bottega da intendenti, spesso, nel caso del Gandolfi, da amici suoi ai quali non chiedeva compenso@@@ erano esposti ai Salons del Louvre, ammirati da Diderot che ne scrisse con la consueta sua acribia. Ma né quelli di Pietro Antonio Rotari che ne dipinse un numero impressionante – per la Russia ne eseguì 368 – o del grande Greuze, apprezzato appunto dal filosofo, sono paragonabili alle splendenti soluzioni pittoriche e intuitive del Gandolfi, che dalla piccola, ma intellettualmente vivacissima, Bologna diede corpo e respiro all’interpretazione, la più sincera, dei diversi stati d’animo dei suoi simili. Nulla di affettato o malizioso o sia pur vagamente carnale come nelle prove del veronese, che poté avvalersi delle scuole migliori tra Venezia, Roma e fu attivo a Vienna e Dresda e San Pietroburgo, o il parigino Greuze, che operava nel centro culturale d’avanguardia in Europa, effigiando anch’egli giovinette affrante, il cui vero motivo di rammarico era chiaro ai committenti@@@ nulla di tutto ciò, si diceva, nelle molte e bellissime tele di Gaetano, che si mostra in accordo con le ricerche del Lavater e soprattutto la nuova cultura dell’Illuminismo pur da un luogo apparentemente assai meno aggiornato, dipingendo fanciulle, bambini - spesso i suoi stessi figli -, uomini nel pieno dell’età e vecchi dolenti, il cui sembiante, sempre reso in magnifica pittura, induce a riflettere sulla tenera malinconia di chi molto ha vissuto e molto ha sofferto. E donne, giovani donne di famiglia a fargli da modelli, la moglie Giovanna, le sorelle, e i figliuoli, come si è detto@@@ e garzoni di bottega, lo splendido “ritratto” di ragazzo degli anni Sessanta del secolo dei Lumi che è un capolavoro di intensità d’espressione e lucentezza di definizione pittorica. Ma già il Volpe scriveva che con l’Autoritratto e il Ritratto della moglie del 1763 Gaetano aveva offerto “un saggio che, degno della miglior ritrattistica veneta, anticipa accenti europei come un Mengs dotato di ben più alta morbidezza d’occhio e di pittura”, come i molti dipinti del genere riconosciutigli da chi scrive dimostrano sicuri. Il giovane Gandolfi infatti, in virtù della generosa protezione di un ricco borghese, il mercante Antonio Buratti, poté trascorrere un anno, di studio a Venezia, il 1761, la città della luce e del colore, e conoscere la splendente maniera del Tiepolo, prima di tutto, ma anche le pitture di Rosalba Carriera, ritrattista tra le più intense e intellettualmente versate dell’epoca. Già formato sull’esercizio, mentale e della mano, coltivato con passione delle grandi opere dei maestri del secolo precedente, dei Carracci e degli Incamminati e dei più prossimi Pasinelli, Crespi, Franceschini, Gaetano in breve tempo quella eletta e sostenuta maniera che fece di lui, ne è testimone il primo storico dell’arte italiana, Luigi Lanzi, uno tra i primi pittori d’Italia. Più ancora, oltre all’evidenza offerta dalle commissioni, che gli giunsero non solo dalle città dello Stato Pontificio ma anche dalla Russia, dall’Inghilterra (auspice Giorgio III, che molto amava i suoi disegni) - dipinse anche in Francia, durante il suo percorso di viaggio verso Londra dove si recò invitato dal tesoriere della Royal Academy, Richard Dalton, e le sue stampe erano collezionate anche in America -, è la qualità dei suoi dipinti, su muro, su tela, su rame, su tavola a fondo oro (la carrozza Marescalchi) che confermano l’affermazione del Lanzi. A fronte delle commesse più importanti per destinazione e prestigio, della ricerca che condusse sino al termine della sua vita per innovare e innervare la pittura d’aula sacra, sono le molte teste dal naturale che concedono di comprendere la temperatura della sua poetica e la scoperta libertà mentale che lo condusse ad esiti davvero rari. Ritraendo, come si è detto, con tenerezza familiari e amici ma più ancora con intensa partecipazione al loro vissuto modelli scelti dalla strada tra facchini, mendicanti, pollarole - con grave scandalo dei benpensanti, secondo quanto tramandano le fonti – Gaetano Gandolfi realizzò opere di vitale eloquenza, innovatore nella ricerca dell’espressione, la più intima e sincera, della verità. Così è per questa testa di uomo barbuto figurato come san Giuseppe, dunque, che è resa in morbidissima pittura, quasi di tocco, veloce e sbrigliata alla definizione delle forme: si vedano la ricchezza del segno a delineare la barba mossa e scomposta, i capelli, le sopracciglia cespugliose: ma è soprattutto l’intensità dello sguardo del vecchio che concede di comprendere l’intensità empatica della partecipazione dell’artista alle vicende della vita, in ragione della sua concordanza con la sensiblerie del tempo che è condotta sul versante, razionalista, della cultura dei Lumi." Scheda a cura della Prof.ssa D. Biagi Maino
GANDOLFI GAETANO (1734 - 1802). Academy of a male nude. Watermark with anchor and monogram G.L. Thank to Professor Donatella Biagi Maino for having confirmed the authenticity of the work after live viewing.. 31 x 44 cm.
Studienblatt mit Frauenköpfen mit Phantasiefrisuren. Feder in Braun über schwarzer Kreide, braun laviert. 29,2 x 20,2 cm. Der Maler, Zeichner und Radierer Gaetano Gandolfi war ein schöpferischer und hochproduktiver Künstler, der in vielen Disziplinen brillierte und der es zu seinen Lebzeiten in Bologna zu höchstem Ansehen brachte. Ganz besonderen Rufes erfreuten sich Gaetanos phantasievolle Kopfstudien in Feder, Bleistift und Pastell. Viele dieser Blätter sind in einer hochkonzentrierten Federtechnik ausgeführt, die in ihrer Virtuosität den sogenannten "Federkunststücken" ähnelt. Die Anmut der dargestellten jungen Frauen und der Schmelz der Behandlung machten diese Phantasieporträts zu beliebten Sammlerstücken. Das vorliegende Blatt ist - nicht weniger reizvoll - in einem weitaus freieren, filigranen Federduktus ausgeführt. Die transparenten, duftigen Lavierungen verleihen dem Studienblatt eine anziehende Leichtigkeit. Die anmutigen jungen Frauen sind individuell charakterisiert, wobei der Künstler nicht nur nach einem klassischen Schönheitsideal strebt, sondern auch einen Sinn für humorvolle Charakterisierung an den Tag legt. So entspricht die Frau in der Mitte der oberen Reihe mit ihrem molligen Kinn und der prononcierten Nase keineswegs dem klassischen Schönheitskanon. Die hochgesteckten Phantasiefrisuren betonen den weiblichen Reiz dieser anmutigen, mädchenhaften Geschöpfe. - Provenienz: Faerber and Maison Ltd., New Bond Street, London. - Wir bitten darum, Zustandsberichte zu den Losen zu erfragen, da der Erhaltungszustand nur in Ausnahmefällen im Katalog angegeben ist. - Please ask for condition reports for individual lots, as the condition is usually not mentioned in the catalogue.
(San Matteo della Decima, 1734 - Bologna, 1802) Ritratto di giovane donna Olio su tela, cm 40X29 Provenienza: Galleria Graziano Gallo Firenze, XXIV Biennale dell'Antiquariato di Firenze Italia, collezione privata Il dipinto è un'aggiunta significativa al catalogo di Gaetano Gandolfi, in cui il pittore esibisce al meglio il proprio talento di ritrattista, la cui sprezzatura suggerisce una sua esecuzione dal vero, impressione altresì avvalorata dai caratteri tecnici, dalle pennellate e dall'immediatezza espressiva. Come sappiamo, l'esercizio di ritrarre volti al naturale fu una prassi ampiamente impiegata dai Carracci, che raggiunsero esiti straordinari sia attraverso la grafica, sia abbozzando effigi di carattere quanto mai attenti al dato naturalistico. Tale pratica proseguì in età barocca da parte dei più importanti artisti emiliani e assunse sempre più un'autonomia di genere apprezzata dagli amatori d'arte, pronti a cogliervi il manifestarsi di una genuina creatività. Durante il XVIII secolo eccelsero per l'appunto i Gandolfi e in particolare Gaetano, che sperimentò con spirito neo-carraccesco la volontà di cogliere le attitudini e il temperamento dei volti. Nel nostro caso, l'artista ritrae una giovane donna descritta con eccellente scioltezza pittorica, secondo una prassi tipica della sua arte. Basti qui osservare con quale maestria accenna ai lembi della veste, descrive i capelli che cadono sulla spalla e l'aria melanconica, la quale trova sintonia con il disegno conservato all'Art Institute di Chicago (cfr. https://www.artic.edu/artworks/82498/female-head), ma di cui è possibile rintracciarne il profilo in altre creazioni, come il Busto di fanciulla custodita all'ambasciata italiana di Londra (cfr. Maino 1995, n. 32, fig. 34), l'Allegoria della Giustizia del Louvre (cfr. Maino 1995, n. 34, fig. 45), nel Cristo e l'adultera e nel Giudizio di Salomone di collezione privata (cfr. Maino 1995, n. 78, fig. 92; n. 75, fig. 96). Per quanto riguarda la data d'esecuzione, si pensa pertinente collocarla tra l'ottavo e il nono decennio, in virtù dei colori cangianti e i contorni morbidi e sfumati densi di luce. L'opera è corredata da una scheda critica di Francesca Baldassari. Bibliografia di riferimento: P. Bagni, I Gandolfi. Affreschi, dipinti, bozzetti, disegni, Bologna 1992, ad vocem D. Biagi Maino, Gaetano Gandolfi, Torino 1995, ad vocem
GAETANO GANDOLFI San Matteo di Decima 1734 - 1802 Bologna Figurenstudie. Weißgehöhte und teilweise gewischte Zeichnung in schwarzer Kreide. Auf hellbraun eingefärbtem Bütten. 44 x 31,2 cm. Papierränder leicht unregelmäßig und mit schwachen Papierquetschfalten. Plastisch durchgearbeitete Aktzeichnung, vermutlich Akademiestudie für eine größere Komposition, welche den Heiligen Laurentius darstellen könnte. Die Zuschreibung wurde dem Vorbesitzer von Frau Prof. S. Ebert-Schifferer am 14.6.1993 bestätigt. [bg]
Acquaforte. mm 115x74. Foglio: mm 188x135. De Vesme, 16. Gozzi, 10/7. Bellissima prova nell'unico stato impressa su carta vergellata spessa priva di filigrana. (1)
(San Matteo della Decima 1734–1802 Bologna) Head of a man, oil on canvas, 40.5 x 33 cm, framed We are grateful to Donatella Biagi Maino for endorsing the attribution of the present painting. Her written analysis accompanies the present painting. Gaetano Gandolfi painted this sketch of a young man with striking immediacy and naturalism. It seems likely to have been painted from life. Gaetano, together with his brother Ubaldo (1728–1781) and son Mauro (1764–1834), all practiced portraiture, Gaetano and Ubaldo being particularly prolific. He was enrolled at the Accademia Clementina in Bologna at the age of seventeen and studied under Felice Torelli and Ercole Lelli. Gaetano’s earliest paintings are close in style to the early work of his brother Ubaldo. His visit to Venice in 1760 signalled a turning point in Gaetano’s career, when he absorbed the influence of Venetian painting, especially of the work of Piazzetta and Tiepolo. Back in Bologna, he became one of the leading artists of the city. In addition to altarpieces, ceiling decorations, and canvases with mythological subjects, Gandolfi painted bust-length images of men and women from various walks of life. Unlike formal portraits for paying clients, these character studies allowed the artist to explore diverse emotions, expressions, and facial types. This example shows Gandolfi’s fast and lively brushwork, which is particularly evident in the sitter’s physiognomy, but also the collar and the cap. Gandolfi’s head studies had a variety of functions. Some were painted from life and were intended as works of art per se. Some heads were given attributes and turned into allegorical figures, such as his Spring, Summer, Autumn and Winter, all in a private collection. Other heads were produced as 'teste di carattere', and though painted from life they are somewhat romanticised. Many heads were painted as studies for figures to be inserted into larger compositions and the figures were therefore painted with a specific pose and location in mind. The present painting would appear to have been solely intended as a work of art in itself and not as a preparatory study for a larger composition. Gandolfi’s decidedly modern focus on the psychological expression is entirely in keeping with the dawn of a new era in art. The smooth rendering of the facial features, the light touches of ‘biacca’, which illuminate the point of the nose, the left forehead and the areas under the eyes, together with the intense expression of the man looking towards the viewer with half-closed lips, can also be noted in other works by the artist. Biagi Maino has observed that the confident handling of the paint and the fluid brushstrokes are consistent with Gaetano’s artistic production in the 1780s. In handling and colouring, painting swiftly and skilfully, Gandolfi experimented with strong colours, soft and indistinct contours – such as the present faces’ only barely visible right outline – and a bold handling of paint, characterised by luminous impasto. This is especially noticeable in the execution of the mouth in the present example, which Gandolfi painted with a vibrant red in what appear to be only a few securely placed strokes of the brush.
GAETANON GANDOLFI (San Matteo della Decima 1734–1802 Bologna) Young woman floating. Verso: Leg studies (fragmented). Black chalk, heightened in white. On brown laid paper with watermark: anchor in a circle under star. 31 x 22 cm. Provenance: - Private collection, Switzerland. --------------- GAETANON GANDOLFI (San Matteo della Decima 1734–1802 Bologna) Schwebende junge Frau. Verso: Beinstudien (fragmentiert). Schwarze Kreide, weiss gehöht. Auf braunem Bütten mit Wz. Anker im Kreis unter Stern. 31 x 22 cm. Provenienz: - Privatbesitz Schweiz. ---------------
Gaetano GANDOLFI San Matteo della Decima, 1734 - Bologne, 1802 La Fortune Crayon noir et craie blanche Sans cadre The Fortune, black pencil and white chalk, by G. Gandolfi h: 42 w: 30 cm Provenance : Collection Émile Chambon (Genève, 1905-Collonge-Bellerive, 1993), peintre, Genève ; Collection particulière européenne Commentaire : Notre représentation de la Fortune est originale et dynamique, elle est inventive tout en illustrant les différents attributs de cette figure allégorique qui inspire à la foi sagesse (car la fortune tourne comme la roue et elle est aveugle) mais aussi audace et enthousiasme (car chacun rêve qu'elle croise à un moment ou un autre son chemin). Gaetano Gandolfi se révèle ici un formidable dessinateur comme s'enthousiasme Donatella Biagi Maino dans son étude complète sur le dessin qui célèbre les jeux de lumières, le mouvement du corps et des cheveux, le soin accordé de façon égale à chaque partie de la feuille. Elle met en relation cette dernière avec une Allégorie du Temps recouvrant la Vérité du même Gaetano Gandolfi, conservée au J.B. Speed Art Museum de Louisville1, et date notre feuille des dernières années du siècle, celles de la République Cisalpine qui fait fermer les couvents et autres établissements religieux, sonnant ainsi le glas des commandes de tableaux à sujets religieux. 1 - Mary Cazort, Catherine Johnston, Bolognese Drawings in North American Collections 1500-1800, catalogue d'exposition, National Gallery of Canada, Ottawa, 1982, p.149-150 Nous remercions le professeur Donatella Biagi Maino de nous avoir aimablement confirmé d'après photographie l'attribution de ce dessin le 5 décembre 2023 et pour son aide à la rédaction de cette notice. Estimation 3 000 - 4 000 €
GANDOLFI, Gaetano. Nudo maschile visto di tre quarti, seduto. Disegno su carta forte vergellata. Foglio di 430x308 mm. Gessetto rosso, gessetto bianco. Sul verso, iscrizione con inchiostro nero “Gaet.o Gandolfi”. Buono stato di conservazione. Gaetano Gandolfi, 1734 –1802, pittore della scuola bolognese, nacque in una famiglia di artisti. Il fratello Ubaldo, il figlio Mauro e il nipote Democrito furono anch'essi pittori. Studiò all'accademia di belle arti di Bologna, dove ebbe per maestri Felice Torelli e Ercole Lelli. Studiò anche scultura e vinse premi in concorsi indetti dall'accademia nelle sezioni del ritratto e della scultura.Nel 1760 trascorse un anno a Venezia, dove ebbe modo di studiare le opere del Tiepolo e di altri pittori veneti. Viaggiò anche in Inghilterra. Tornato a Bologna realizzò affreschi e tele in varie chiese e conventi di Bologna. Le sue opere sono conservate nei musei e gallerie d'arte, tra cui il Louvre di Parigi e il Metropolitan Museum of Art di New York. Insieme con: GANDOLFI, Gaetano. Nudo maschile in piedi visto di tre quarti. Disegno su carta forte vergellata. Foglio di 430x310. Gessetto rosso, gessetto bianco. Sul verso, iscrizione con inchiostro nero “Gaet.o Gandolfi”. Buono stato di conservazione. Gaetano Gandolfi, 1734 –1802, pittore della scuola bolognese, nacque in una famiglia di artisti. Il fratello Ubaldo, il figlio Mauro e il nipote Democrito furono anch'essi pittori. Studiò all'accademia di belle arti di Bologna, dove ebbe per maestri Felice Torelli e Ercole Lelli. Studiò anche scultura e vinse premi in concorsi indetti dall'accademia nelle sezioni del ritratto e della scultura.Nel 1760 trascorse un anno a Venezia, dove ebbe modo di studiare le opere del Tiepolo e di altri pittori veneti. Viaggiò anche in Inghilterra. Tornato a Bologna realizzò affreschi e tele in varie chiese e conventi di Bologna. Le sue opere sono conservate nei musei e gallerie d'arte, tra cui il Louvre di Parigi e il Metropolitan Museum of Art di New York.
(San Matteo della Decima, 1734 - Bologna, 1802) Sacra Famiglia Olio su tela, cm 45X35 Provenienza: Milano, collezione Sormani Milano, collezione privata Riconosciuto alla mano di Gaetano Gandolfi da Daniele Benati, il dipinto trova confronto con diverse opere 'in piccolo' che l'artista dedicò al tema della Sacra Famiglia. Si tratta di creazioni destinate al collezionismo privato e dipinte prevalentemente durante gli anni Settanta e Ottanta del Settecento, con l'autore che si applica al lavoro con una attenzione quasi miniaturistica, impiegando cromie calde e toni delicati. Nel nostro caso, Gandolfi pone particolare attenzione alla poetica degli affetti, all'ispirazione divina e ai sentimenti della maternità, ponendo in risalto la gestualità della Vergine che regge il Bimbo e la vicinanza di San Giuseppe, evocando una particolare affettuosità. Da questo punto di vista, l'immagine trova una particolare similitudine con la Sacra Famiglia già Sotheby's (fig. 1; 4 giugno 2015, lotto 100), che datata dalla critica intorno al 1775 offre un adeguato appiglio cronologico alla tela in esame. Di analogo tenore è anche la versione presentata da Dorotheum il 30 aprile 2019, lotto 409. L'opera è corredata da una scheda critica di Daniele Benati. Bibliografia di riferimento: D. Biagi Maino, Gaetano Gandolfi, Torino 1995, ad vocem
Bacchus als Knabe auf dem Weinfass. Radierung. 6,9 x 4,3 cm. De Vesme 13. -- -- Bei der anmutigen Darstellung des jugendlichen Bacchus handelt es sich um eigenhändige Erfindungen Gandolfis. Trotz des kleinen Formats überzeugt die Radierung durch ihre kompositorische Dichte und technische Verfeinerung. Ausgezeichneter Druck mit gleichmäßigem Rand. Geringfügige Altersspuren, sonst gut erhalten. -- -- - Wir bitten darum, Zustandsberichte zu den Losen zu erfragen, da der Erhaltungszustand nur in Ausnahmefällen im Katalog angegeben ist. -- - Please ask for condition reports for individual lots, as the condition is usually not mentioned in the catalogue.
Gandolfi, Gaetano (1734-1802). Card-players fighting. Etching, 11x15 cm. = DeVesme 15, only state. AND 3 other small etchings by the same, i.a. The Rape of Proserpina.
Bubb > Kuyper: Auctioneers of Books, Fine Arts & Manuscripts
FIGURE REPRÉSENTANT UN JEUNE HOMME OU UN FAUNE ENDORMI PROBABLEMENT PAR GAETANO GANDOLFI (1734-1802), ITALIE, 1760 H.: 29,5 cm. (11 ½ in.) ; L.: 53 cm. (21 in.) ; P.: 20 cm. (8 in.)
GAETANON GANDOLFI (San Matteo della Decima 1734–1802 Bologna) Floating young woman. Verso: Leg studies (fragmented). Black chalk, heightened in white. On brown laid paper with watermark: anchor in a circle under star. 31 x 22 cm. Provenance: - Private collection, Switzerland. --------------- GAETANON GANDOLFI (San Matteo della Decima 1734–1802 Bologna) Schwebende junge Frau. Verso: Beinstudien (fragmentiert). Schwarze Kreide, weiss gehöht. Auf braunem Bütten mit Wz. Anker im Kreis unter Stern. 31 x 22 cm. Provenienz: - Privatbesitz Schweiz. ---------------
ATTRIBUTED TO GAETANO GANDOLFI 30 August 1734 San Matteo della Decima - 30 June 1802 Bologna SHEET WITH THREE HAND STUDIES Red chalk drawing on handmade paper. Sheet size 23,3 x 28,1 cm, frame size 30,6 x 35 cm. Paper with watermark 'jn (alloyed) with cross and c'. Margins with tears and dam., light margins, smaller puncture holes, stained. Framed in a passepartout and behind glass. Provenance: Private collection Lower Saxony. GAETANO GANDOLFI (ATTR.) 30. August 1734 San Matteo della Decima - 30. Juni 1802 Bologna BLATT MIT DREI HANDSTUDIEN Rötelzeichnung auf Büttenpapier. Blattmaß 23,3 x 28,1 cm, Rahmenmaß 30,6 x 35 cm. Papier mit Wasserzeichen 'jn (legiert) mit Kreuz und c'. Seitenränder mit Einrissen und besch., Lichtrand, kleinere Einstichlöcher, fleckig. Im Passepartout und hinter Glas gerahmt. Provenienz: Privatsammlung Niedersachsen.
\“Acquisizione di sicuro rilievo al catalogo del grande artista bolognese Gaetano Gandolfi, indiscusso protagonista della pittura italiana di secondo Settecento, il dipinto in questione raffigura in caratteri di assoluta sincerità una anziana donna appoggiata a un bastone, con un rosario tra le mani. Una sorta di fichu, un candido velo ricamato copre in parte la capigliatura rada della vecchia, il cui sguardo si volge al riguardante con espressione di rara intensità.¶Più che uno studio di carattere o testa di carattere, come simili dipinti di piccolo formato che effigiano persone dalla identità sconosciuta erano chiamati all'epoca, o ancora studio dal naturale come li definiva la cultura bolognese, quest'opera bellissima si apparenta fortemente al genere del ritratto, stante la forza espressiva che l'artista ha impresso al volto di questa donna in ragione di una evidente, commossa empatia, un tratto comune a soggetti consimili che distingue la realizzazione nel genere del Gandolfi da quella dei tanti che vi si applicarono, Piazzetta, il Nogari, Rotari, il francese Greuze, celebrato per simili opere anche dal Diderot, magnifici artisti che pure non raggiunsero esiti simili alla resa più ancora che del sembiante umano dell'interiorità e della sensiblerie dell'individuo. (…)\”
Gaetano Gandolfi (1734-1802) after Ubaldo Gandolfi (1728-1781) Il Senatore Marchese ... Casali Bentivoglio Paleotti Engraving, 198 x 133 mm (platemark); 212 x 137 mm (sheet) Very fine impression on laid paper. Perfect condition.
Gaetano Gandolfi [cerchia di], Studi di figure distese al suolo. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello seppia, tracce di matita nera. Carta vergellata pesante color avorio con grande filigrana "pellegrino con croce e bastone sulla spalla in marcia verso destra". mm 317x472. Nella composizione in basso a sinistra a pennello e acquerello marrone "G. fec. inv." (1)
Gaetano Gandolfi, Italian 1734-1802- The Gamblers' Quarrel; black and red chalk, pen and brown ink and grey wash on laid paper, with collectors' stamps (in three of four corners), 15.5 x 20.4 cm., (unframed). Provenance: Charles Henri Marcellis (1798-1864) (Lugt 609). R. Lamponi (Lugt 1760). Luigi Grassi (1858-1937) (Lugt 1171b); His sale, Sotheby's, London, 13 May 1924, lot 95 (as Jan Liss). Anon. sale, Christie's, New York, 30 January 1997, lot 102 ($3,680). with Hill-Stone, USA. Private Collection. Note: A preparatory sketch for Gandolfi's etching of the same title (De Vesme 15, Bartsch 15), produced in c.1772-75 (see National Gallery of Canada, no.37597). Two similarly sized drawings from the same series, which had likewise belonged to Marcellis and Lamponi, were sold at Sotheby's, London, 2 July 1990, lot 136 (£12,100).
Christian Gottlieb Geyser (1742 Görlitz - 1803 Leipzig) after Anton Graff (1736 Winterthur - 1813 Dresden): Portrait of CFGellert (1715-1769), 18th century, Copper engraving Technique: Copper engraving on Paper Inscription: Signed "Graff pinx." and "Geyser sc." in the printing plate below the image. Date: 18th century Description: After an original by Anton Graff (1736 Winterthur - 1813 Dresden). Half-length portrait of the famous German poet and moral philosopher of the Enlightenment Christian Fürchtegott Gellert (1715 Hainichen - 1769 Leipzig). During his lifetime, Gellert was considered the most widely read German writer in the transitional period between the Enlightenment, Empfindsamkeit and Sturm und Drang. Below the round-framed portrait, the name of the sitter can be read on a fictitious plaque with a laurel wreath. Keywords: Portrait, Writer, Printmaking, Germany, Engraving, Artist portrait, 18th century, Classicism, Portraits, Germany,
To participate in this lot it is necessary to register by contacting the auction house by writing an email to info@cambiaste.com. olio su tela, W. 34 - H. 43,5 Cm, Collezione privata, Milano
To participate in this lot it is necessary to register by contacting the auction house by writing an email to info@cambiaste.com. iscritto al verso sul telaietto originale: "Di Gaetano Gandolfi l’anno 1777", olio su tela, W. 34 - H. 43,5 Cm, Collezione privata, Milano
To participate in this lot it is necessary to register by contacting the auction house by writing an email to info@cambiaste.com. olio su tela, W. 34 - H. 43,5 Cm, Collezione privata, Milano
To participate in this lot it is necessary to register by contacting the auction house by writing an email to info@cambiaste.com. olio su tela, W. 34 - H. 43,5 Cm, Collezione privata, Milano
Christian Gottlieb Geyser (1742 Görlitz - 1803 Leipzig) after Daniel Nikolaus Chodowiecki (1726 Gdansk - 1801 Berlin): 12 prints with literary representations from the saga of 'Oberon', the Elephant King, 13th century, 1782, Copper engraving Technique: Copper engraving on Paper Date: 1782 Description: Copy by Geyser after D. Chodowiecki Werke 1782 No. 439. The prints are numbered consecutively from I to XII in the upper right corner. Each inscribed below and volume no. marked. Graphic I. is signed below. Keywords: 18th century, Baroque, Military, Germany,
Gandolfi, G. (1734-1802) (style of). (Hand with a tuft of hair). Drawing, red chalk, 12x14 cm. - Browned; sl. crinkled paper. = SEE ILLUSTRATION PLATE CXX.
Bubb > Kuyper: Auctioneers of Books, Fine Arts & Manuscripts
GAETANO GANDOLFI (S. MATTEO DELLA DECIMA 1734-1802 BOLOGNA) GAETANO GANDOLFI (S. MATTEO DELLA DECIMA 1734-1802 BOLOGNA) The pilgrims, c. 1770-1780 etching, a good impression with wide margins sheet: 216 x 139; plate: 113 x 73 mm PROVENANCE: Karl Jacob Mayer (L.5100); Bassenge, 12.2004 lot 5423 where acquired; thence by descent LITERATURE: De Vesme 16
GAETANO GANDOLFI (S. MATTEO DELLA DECIMA 1734-1802 BOLOGNA) GAETANO GANDOLFI (S. MATTEO DELLA DECIMA 1734-1802 BOLOGNA) The brawl in the tavern, c. 1770-1780 etching, a good impression with hairline margins sheet: 123 x 162 mm LITERATURE: De Vesme 15
(San Matteo della Decima 1734 - Bologna 1802) Madonna and Child oil on shaped canvas, 97.5x68.5 cm. Signed and dated at bottom "G. Gandolfi pinxit 1763" coeval wooden gilded carved frame (defects and restorations) IT Madonna con Bambino olio su tela sagomata, cm 97,5x68,5 Firmato e datato in basso "G. Gandolfi pinxit 1763" in cornice dell'epoca dorata e intagliata (difetti e restauri)
Three Piece Lot, to include Gaetano Gandolfi (Italian, 1734 - 1802), St. Peter kneeling in prayer, pen, brown ink and brown wash, 6 3/4" x 4 3/4", purchased at Charles Frank and Co., Chicago, July 22, 1974, no receipt available; Italian School, 18th century, Follower of Guardi, fountain with travelers, pen, brown ink with brown wash, inscribed on verso: 24, 10" x 6 3/8", purchased in Rome, December 8, 1998, no receipt available; along with Eduard von Handel-Mazzetti (Austrian, 1883 - 1950), Capri, I Faraglioni, watercolor on paper, signed lower right "Edy v. Handel-Mazzetti, 1930", sight size 9 3/8" x 13 1/4". Provenance: Estate of Wallace Bradway, New Haven, CT.
Gaetano Gandolfi Bologne 1734 - 1802 Head of an Old Man Oil on canvas 40 x 28,5 cm ; 15¾ by 11¼ in. ____________________________________________ Gaetano Gandolfi Bologne 1734 - 1802 Tête de vieillard Huile sur toile 40 x 28,5 cm ; 15¾ by 11¼ in. Bid on Sotheby's
Study of two women's heads. Pen in brown (gallnut ink), washed in brown, over a start in black chalk. Fully mounted. Provenance and certificate on the reverse of the frame: Jean-Paul Meulemeester, Brussels (as Gaetano Gandolfi) Enrichment, purchased on 02.03.1981. Description FR Étude de deux têtes de femmes. Plume en brun (encre de noix de galle), lavé en brun, sur de craie noire. Entièrement collée. Provenance et certificat au verso du cadre: Jean-Paul Meulemeester, Bruxelles (en tant que Gaetano Gandolfi) Verrijken, acquis le 02.03.1981. Beschrijving NL Studie van twee vrouwenhoofden. Pen in bruin (galnoteninkt), gewassen in bruin, over een aanzet in zwart krijt. Volledig opgekleefd. Herkomst en certificaat op verso kader: Jean-Paul Meulemeester, Brussel (als Gaetano Gandolfi); Verrijken, aangekocht op 02.03.1981
Sketch of two heads one veiled, older woman/man and a young woman. Italy, Bolognese school. Late 17th century. Pen and brush in brown. Fully mounted. Provenance: Jean-Paul Meulemeester, Brussels as 'Bolognese school 18th century, attributed to Gaetano Gandolfi (1734-1802); Private collection, Antwerp. Description FR Croquis de deux têtes, l'une voilée, une femme/homme plus âgée et une jeune femme. Italie, école Bolognaise. Fin du 17e siècle. Plume et pinceau en brun. Entièrement collé. Provenance: Jean-Paul Meulemeester, Bruxelles comme 'école bolonaise 18e siècle, attribué à Gaetano Gandolfi (1734-1802); Collection privée, Anvers. Beschrijving NL Schets van twee hoofden waarvan één gesluierde, oudere vrouw/man en een jonge vrouw. Italië, Bolognese school. Late 17de eeuw. Pen en penseel in bruin. Volledig opgekleefd. Herkomst: Jean-Paul Meulemeester, Brussel als 'Bolognese school 18de eeuw, toegeschreven aan Gaetano Gandolfi (1734-1802); Private collectie, Antwerpen.
GAETANO GANDOLFI (SAN MATTEO DELLA DECIMA 1734-1802 BOLOGNE) Scène mythologique : Le banquet de Didon et Enée (?) pierre noire, plume et encre brune, lavis brun 20,5 x 15,5 cm (8 x 6 1/5 in.)
Two Framed Pieces, to include Gaetano Gandolfi (Italian, 1734 - 1802), St. Peter kneeling in prayer, pen, brown ink and brown wash, 6 3/4" x 4 3/4". Provenance: Purchased Charles Frank and Co., Chicago, July 22, 1974, no receipt available; along with Italian School, 18th century, Follower of Guardi, fountain with travelers, pen, brown ink with brown wash, inscribed on verso: 24, 10" x 6 3/8". Provenance: Purchased in Rome, December 8, 1998, no receipt available. Estate of Wallace Bradway, New Haven, CT.
Circle of Gaetano Gandolfi, Italian 1734-1802- Study of Heads; pen and red ink on paper, bears added signature and date (lower right), 17 x 22 cm. Provenance: Private Collection, UK. Please refer to department for condition report
Drawings - Gaetano Gandolfi (San Giovanni in Persiceto 1734 - Bologna 1802), “Studio di nudo maschile”. Sanguigna su carta, firmato in basso a sinistra Gandolfi, H cm 32x22.5 (difetti - usure - mancanze)
Gaetano Gandolfi (San Matteo della Decima 1734 - Bologna 1802) Studio di nudo maschile Matita rossa su carta 434 x 314 mm Gaetano Gandolfi (Saint Matthew of the Tenth 1734 - Bologna 1802) Male nude study Red pencil on paper 434 x 314 mm
Old Master Drawing Gaetano Gandolfi (attrib.) (Italian 1734-1802) Design for a Fountain, Ink and Wash on Watermarked Paper, Bears Collectors Mark Size: 10.25 x 8 1/8 in. Unframed.
Streit im Wirtshaus. Radierung. 12 x 15,7 cm. De Vesme 15. Ganz ausgezeichneter Druck mit schmalem Rändchen um die Einfassungslinie. Geringfügig angestaubt bzw. fleckig, leichte Gebrauchsspuren, sonst sehr schön erhalten. - Wir bitten darum, Zustandsberichte zu den Losen zu erfragen, da der Erhaltungszustand nur in Ausnahmefällen im Katalog angegeben ist. - Please ask for condition reports for individual lots, as the condition is usually not mentioned in the catalogue.
Charcoal drawing on paper glued to paper On the back of the passe-partout, two inventory numbers ("73") and old pencil inscription: "Gandolfi" 28x20.5 cm.
![Gaetano Gandolfi [cerchia di], Studi di figure distese al suolo.](https://stageimg.invaluable.com/housePhotos/Gonnelli/98/745698/H4780-L326880462.jpg)
